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Château Dauzac

La lunga storia di Château Dauzac ha avuto inizio attorno al XVII secolo, nel 1622 per la precisione, quando la fattoria di Dauzac era di proprietà di Jean Cousseau. Infiniti sono stati i passaggi proprietari che hanno condotto all’attuale gestione, attiva dall’inizio del 2019, dopo che lo stesso Château Dauzac è stato venduto a Christian Roulleau - il fondatore di SAMSIC - per 130 milioni di euro. Esteso su una superficie complessiva di circa 45 ettari, il vigneto di Château Dauzac è impiantato per il 68% con viti di cabernet sauvignon e per il 32% con piante di merlot. Erano precedentemente presenti anche delle viti di cabernet franc, poi espiantate. Il vigneto è raggruppato in un corpo unico, cosa abbastanza rara specialmente per la denominazione di Margaux. La tenuta possiede anche quattro ettari vitati rientranti nella denominazione Haut Medoc, mentre altri 120 ettari di terreno sono destinati ad altre attività agricole o sono semplicemente ricoperti da bosco. L'età media delle viti è di circa vent’anni, anche se alcune piante arrivano a toccare gli ottant’anni d’età. La densità d’impianto è di circa 10mila ceppi per ettaro. In cantina, per produrre il vino di Château Dauzac si parte con una vinificazione in vasche di acciaio inox a temperatura controllata. Anche la fermentazione malolattica avviene in vasca. Il vino viene successivamente invecchiato in botti di rovere francese nuove al 50%, per una media di 12 mesi. I vini vengono chiarificati senza albume, poiché la tenuta utilizza invece chiarificanti a base vegetale, rendendo di fatto quello di Château Dauzac un vino vegano. Oltre a “Château Dauzac” viene prodotto anche un secondo vino, “La Bastide Dauzac”, che a partire dall'annata 2013 ha preso il nome di “Aurore de Dauzac”. In media, la produzione annuale di Château Dauzac è vicina alle 110mila bottiglie. Vini semplicemente eccellenti.