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Casa Gori

Casa Gori, nel cuore della Toscana, gode dell'incredibile paesaggio del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell'Umanità. In azienda, il lavoro si tramanda di padre in figlio e si basa sul forte legame che la Famiglia Gori ha, da sempre, con la tradizione degli antichi mestieri.
Luciano è stato l'anima di questo progetto, ma oggi a gestire l'azienda c'è soprattutto Matteo Gori, giovane di pochi fronzoli, con una grande passione per la terra, per gli animali e per il vino; Matteo è poi affiancato da Alessio Cecchini, promettente enologo.
Gestita, fin dagli inizi, secondo i dettami dell’agricoltura biologica, con alcune sperimentazioni in ambito biodinamico, allo scopo di tutelare sia la biodiversità interna che il consumatore finale, l'azienda si estende su una superficie di circa 280.000 m², con un bosco, 20 ettari di seminativo, un vigneto, un oliveto e un luppoleto. Per quanto riguarda il vigneto, le varietà presenti sono le più tradizionali della Toscana: sangiovese, canaiolo, ciliegiolo, colorino, trebbiano e malvasia. Le vigne sono molto fitte e tutte a guyot; non si tratta tanto di una scelta produttiva quanto di necessità, in quanto all'inizio il terreno acquistato non era molto e dovevano starci più viti possibili. La cantina aziendale consta di tre locali e si sviluppa interamente sottoterra; la prima annata di produzione è stata la 2018, con circa 2000 bottiglie. L’olio di Casa Gori, invece, è ottenuto da cultivar diverse, che crescono insieme da sempre: moraiolo, leccino, correggiolo e pendolino. Nel nuovo impianto, poi, sono state aggiunte altre varietà, come leccio del cornio e maurino. Il luppoleto, inoltre, conta un totale di 10 cultivar, mentre all'interno del bosco sono state riposte le arnie, allo scopo di produrre miele di diverse tipologie, come il millefiori a giugno e quello di melata nei mesi più caldi. In azienda si coltivano anche cereali di varietà antiche, grani duri, grani teneri, farro, avena, orzo distico.