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Altura

Francesco Carfagna, ex professore di matematica, abbandona la sua professione nel 1985 per trasferirsi l'anno seguente all'Isola del Giglio, aprendo nel 1987 un ristorante che ancora oggi riscuote grande successo. Persona di toccante sensibilità e forte coraggio, decide nel corso degli anni trascorsi sull'isola di imbattersi in un'opera utopica: recuperare degli antichi vigneti abbarbicati sui pendii dell'Isola del Giglio, nella parte sud-ovest. Francesco acquista dapprima circa 4 ettari di vigneto abbandonato e inizia poi l'operosa attività di recupero, con la costruzione di muretti a secco per i terrazzamenti, la lavorazione dei terreni, l'impianto di portainnesti etc. Con un duro lavoro iniziato nel 2000 e durato 10 anni, Francesco riesce a realizzare il suo sogno. Oggi i 4 ettari sono coltivati con un antico vitigno dell'isola, l'ansonaco e alcune uve rosse. Le etichette elaborate sono due: "Carfagna", da ansonico in purezza, e "Saverio" da uve rosse miste dell'isola.

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