Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna
Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna
Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna
Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna
Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna
Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna
Roagna

Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna

34,00 €
Esaurito
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Dolcetto d'Alba DOC
  • Vitigno: dolcetto 100%
  • Alcol: 12%
  • Formato: 0.75L
  • Consumo ideale: 2023/2030
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 85pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Secondi di carne bianca

Note di degustazione

Colore rosso rubino, con riflessi violacei. Profumo vinoso, con aromi di frutta rossa. Al palato è di buon corpo, armonioso con una moderata acidità. Finale gradevolmente amarognolo.

Abbinamenti

Il Dolcetto d'Alba è tradizionalmente un vino da tutto pasto. Si abbina molto bene agli arrosti di carni bianche e pollame.

Dolcetto d'Alba DOC 2022 - Roagna: Perchè ci piace

Il Dolcetto d'Alba DOC Roagna è prodotto con le uve provenienti da due vigneti storici della tenuta: Pajé, che si trova al centro della zona vitata del comune di Barbaresco e Carso, che è situato vicino alle rocche di Barbaresco, con esposizione a est. Le piante di dolcetto hanno un’età minima di oltre 45 anni e sono esclusivamente di origine massale. La raccolta delle uve è rigorosamente manuale, in piccole cassette, con un’attenta selezione dei grappoli. La fermentazione avviene esclusivamente in tini di legno, grazie a un pied de cuve di lieviti Indigeni e si protrae per una decina di giorni. Successivamente viene applicata la tecnica di macerazione della steccatura a cappello sommerso, che si protrae almeno per 3 mesi. Il vino matura poi in botti di rovere neutro per circa un anno.

Cantina

La Cantina Roagna si trova a Barbaresco, nel cuore delle Langhe e produce vini che sono espressione pura e autentica del territorio.

Per raggiungere questo obiettivo, ha scelto di lavorare con viti vecchie, con apparati radicali molto profondi e capaci di donare uve di grande concentrazione aromatica. I terreni sono di origine sedimentaria marina, con stratificazioni di argille calcaree alternate a marne grigio-bluastre e sabbie. L’autenticità di ogni singola e diversa espressione, deriva da minime differenze del sottosuolo. Le vigne non vengono fertilizzate, non vengono utilizzati erbicidi o pesticidi e il suolo è completamente inerbito, così che viene stimolata la biodiversità e gli apparati radicali sono spinti ad andare in profondità. I ceppi presenti nei vigneti derivano da legni di madri-viti della zona, così da mantenere una popolazione di piante eterogenea.

Nel 2012 è iniziata una sperimentazione di viti da seme, ottenuta seminando vinaccioli delle viti più vecchie per originare nuove piante-figlie e salvaguardare o addirittura aumentare la biodiversità del vigneto. In cantina, così come tra i filari, rigide e rigorose sono le regole, seguite alla perfezione, costantemente e scrupolosamente: per le fermentazioni, sono utilizzati pied de cuve con lieviti indigeni e le macerazioni sono molto lunghe, a cappello sommerso, per trasferire al vino tutto ciò che di prezioso c’è nei grappoli. Stessa filosofia viene perseguita per le fasi di invecchiamento e affinamento: i controlli sono minuziosi, e l’obbiettivo finale è sempre quello di esaltare ciò che la stagione e il territorio sono riusciti a esprimere nelle uve.

Da tutto ciò nascono vini semplicemente straordinari, tra i quali incontriamo alcune delle migliori etichette di tutto il Piemonte. Dal Dolcetto alla Barbera, si passa per il Barolo e per il Barbaresco - con quest’ultimi provenienti da alcuni dei più prestigiosi cru, come Pajè o Asili - fino ad arrivare al Barolo Chinato e alla Grappa: etichette praticamente mitiche.

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