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Crasà

Cielo, mare e terra: tre elementi che in Sicilia danno vita a contorni puri, eleganti, i cui colori rimangono impressi nel cuore di coloro che hanno avuto occasione di visitare questa terra unica. Un’isola feconda anche dal punto di vista vitivinicolo, che nel corso degli ultimi decenni ha saputo reinventarsi, passando da regione nota per la produzione di uve da taglio, a terroir d’elezione di grandi vini creati soprattutto grazie ai diversi vitigni autoctoni coltivati. Merito di questo “rilancio” spetta anche ad una zona in particolare, quella in prossimità dell’Etna, vulcano imponente i cui terreni, assieme alle grandi escursioni termiche climatiche tra il giorno e la notte, contribuiscono a rendere i vini qui prodotti davvero unici. E proprio in queste aree, più precisamente a Castiglione di Sicilia, in contrada Crasà, che Rori e Cinzia hanno deciso di realizzare il loro sogno enologico, fondando l’azienda SRC. Una sigla particolare, composta dalle iniziali dei loro nomi e di quello di loro figlia Sandra, che, se letta per esteso, nasconde un’altra parola ricca di significato: “esserci”. La tenuta si estende su una dimensione di circa 5 ettari, sulle pendici a nord dell’Etna, e come da tradizione, oltre ai vigneti di nerello mascalese, grenache, catarratto, coda di volpe, insolia e minnella, si coltivano anche uliveti e piante da frutto. I lavori in vigna e in cantina vengono ridotti al minimo indispensabile – non si effettuano chiarifiche né filtrazioni e non si aggiungono solfiti –, rispettando la natura e mettendosi direttamente in gioco per preservarla al massimo. Questa filosofia di produzione ha portato Rori e Sandra ad aderire al movimento della Triple A, dando vita a quattro etichette – “Crasà”, “Rivaggi”, "SRC Rosato" e “Alberello” – desiderose di lasciare una traccia, di “esserci” nel senso più stretto del termine, manifestando cosa vuole davvero dire fare vini naturali in questo terroir.