Vermentino di Gallura Superiore DOCG "Maìa" 2023 - Siddùra
Siddùra

Vermentino di Gallura Superiore DOCG "Maìa" 2023 - Siddùra

27,90 €
Esaurito
  • Annata: 2023
  • Denominazione: Vermentino di Gallura DOCG
  • Vitigno: vermentino 100%
  • Alcol: 14.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2024/2029
  • Temperatura di servizio: 12/14 °C
  • Momento per degustarlo: Per viziarsi
  • Giudizio di Tannico: 83pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Primi di pesce, Secondi di carne bianca, Secondi di pesce

Note di degustazione

Giallo paglierino intenso alla vista. Al naso i profumi esotici di mango e ananas, aprono la strada alle suggestioni floreali di salvia e acacia, infine cedono la scena alle sfumature minerali di polvere da sparo e salgemma. Assaggio in sostanziale equilibrio tra l’importazione dotazione alcolica da un lato e la sapidità dall’altro. Ottima la lunghezza, chiude tipicamente ammandorlato.

Abbinamenti

Bianco corposo ed elegante, da abbinare a svariate ricette della cucina a base di pesce, come gli spaghetti con la bottarga e il baccalà alla brace. Ottimo con il pollame.

Vermentino di Gallura Superiore DOCG "Maìa" 2023 - Siddùra: Perchè ci piace

È il primo vino storicamente prodotto dalla cantina Siddùra, nella sua giovane storia avviata nel 2008, il Vermentino di Gallura Superiore DOCG “Maìa”. Nasce da una selezione dei migliori grappoli a disposizione, raccolti a mano nei vigneti posti a 300 metri sul livello del mare. Dopo la diraspatura, le uve vengono raffreddate e lasciate in macerazione in un serbatoio di acciaio inox, allo scopo di ottenere profumi intensi e variegati. Successivamente è avviata la fermentazione e il vino è lasciato a contatto con le fecce nobili per almeno 10 mesi, prima dell’imbottigliamento. Il particolare tipo di terreno derivante da disfacimento granitico, unitamente ad un microclima ottimale, hanno contribuito a realizzare questo bianco che, come evoca il nome, ha il sapore della Gallura.

Cantina

Situata nei pressi del pittoresco paesino medievale di Luogosanto, la cantina Siddùra prende il nome dall’omonima località in cui sorge. In questo angolo di Sardegna, nel cuore della Gallura, la cultura del vino è antica come quella dei popoli che l’hanno abitata nel corso dei secoli. Siddùra rappresenta qualcosa di unico e nonostante la piuttosto recente fondazione, avvenuta nel 2008, è stata capace di conquistarsi un posto di rilievo nel panorama enologico regionale, grazie agli apprezzamenti ricevuti dagli appassionati e della critica di settore. Un progetto nato dal sogno di due amici, provenienti da settori diversi, ma accumunati da una grande passione per il vino e per la Sardegna. I due hanno recuperato l’antica proprietà, realizzando quella che oggi appare ai visitatori come una struttura architettonicamente avanzata e al tempo stesso perfettamente integrata nell’ameno scenario, rappresentato da dolci colline, vigneti e macchia mediterranea. I 40 ettari vitati di proprietà vantano condizioni ideali per l’ottenimento di vini di qualità, grazie all’unicità del terroir: suoli prevalentemente granitici e sabbiosi, potente insolazione, ventilazione costante proveniente dal mare e apprezzabili escursioni termiche tra il giorno e la notte. In queste terre trovano la massima esaltazione le varietà tipiche come il vermentino, il cannonau e il cagnolari, ma anche il cabernet sauvignon e il sangiovese. Nei vigneti è praticata una viticoltura sostenibile, limitando il numero dei trattamenti e lavorando prevalentemente a mano. La nuova e funzionale cantina, completamente interrata nella collina, fonde magistralmente l’esperienza del passato e l’avanguardia del presente, per ottenere vini dalla sincera espressività territoriale. È sufficiente leggere le etichette per comprendere quanto sia profondo il legame con l’isola e le sue tradizioni, con i nomi dei vini che traggono ispirazione da antiche parole sarde o etrusche. I vini di Siddùra si caratterizzano per la nitidezza dei profumi e per un’innata eleganza gustativa, nel pieno rispetto di una filosofia che ha trovato la naturale espressione in queste terre storicamente vocate.

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