Barbaresco DOCG "Faset" 2018 - Roagna
Roagna

Barbaresco DOCG "Faset" 2018 - Roagna

226,00 €
Esaurito
  • Annata: 2018
  • Denominazione: Barbaresco DOCG
  • Vitigno: nebbiolo 100%
  • Alcol: 13.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2021/2040
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Occasioni speciali
  • Giudizio di Tannico: 92pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Secondi di carne rossa, Selvaggina

Note di degustazione

Rosso granato nel calice, rivela al naso un ampio profilo olfattivo, che dopo l’iniziale ingresso di frutta rossa matura si espande con profumi di rose appassite, spezie dolci, sottobosco e note balsamiche. Assaggio ampio e finemente tannico, elegante e lungo.

Abbinamenti

Rosso corposo ed elegante, da abbinare a carni rosse alla brace, brasati e selvaggina.

Barbaresco DOCG "Faset" 2018 - Roagna: Perchè ci piace

Questo Barbaresco Faset DOCG dell’annata 2013 è il primo imbottigliato dalla cantina Roagna con le uve nebbiolo provenienti dall’omonimo vigneto, posto tra i famosi cru Asili e Rocche. La fermentazione avviene esclusivamente in tini di legno, con una lenta macerazione sulle bucce di 60 giorni. Il vino matura poi tra botti di rovere neutro e cemento per almeno 5 anni. Un grande Barbaresco, in pieno stile Roagna.

Cantina

La Cantina Roagna si trova a Barbaresco, nel cuore delle Langhe e produce vini che sono espressione pura e autentica del territorio.

Per raggiungere questo obiettivo, ha scelto di lavorare con viti vecchie, con apparati radicali molto profondi e capaci di donare uve di grande concentrazione aromatica. I terreni sono di origine sedimentaria marina, con stratificazioni di argille calcaree alternate a marne grigio-bluastre e sabbie. L’autenticità di ogni singola e diversa espressione, deriva da minime differenze del sottosuolo. Le vigne non vengono fertilizzate, non vengono utilizzati erbicidi o pesticidi e il suolo è completamente inerbito, così che viene stimolata la biodiversità e gli apparati radicali sono spinti ad andare in profondità. I ceppi presenti nei vigneti derivano da legni di madri-viti della zona, così da mantenere una popolazione di piante eterogenea.

Nel 2012 è iniziata una sperimentazione di viti da seme, ottenuta seminando vinaccioli delle viti più vecchie per originare nuove piante-figlie e salvaguardare o addirittura aumentare la biodiversità del vigneto. In cantina, così come tra i filari, rigide e rigorose sono le regole, seguite alla perfezione, costantemente e scrupolosamente: per le fermentazioni, sono utilizzati pied de cuve con lieviti indigeni e le macerazioni sono molto lunghe, a cappello sommerso, per trasferire al vino tutto ciò che di prezioso c’è nei grappoli. Stessa filosofia viene perseguita per le fasi di invecchiamento e affinamento: i controlli sono minuziosi, e l’obbiettivo finale è sempre quello di esaltare ciò che la stagione e il territorio sono riusciti a esprimere nelle uve.

Da tutto ciò nascono vini semplicemente straordinari, tra i quali incontriamo alcune delle migliori etichette di tutto il Piemonte. Dal Dolcetto alla Barbera, si passa per il Barolo e per il Barbaresco - con quest’ultimi provenienti da alcuni dei più prestigiosi cru, come Pajè o Asili - fino ad arrivare al Barolo Chinato e alla Grappa: etichette praticamente mitiche.

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