Etna Bianco Superiore DOC "Palmento Caselle" 2022 - I Vigneri
I Vigneri

Etna Bianco Superiore DOC "Palmento Caselle" 2022 - I Vigneri

135,00 €
Esaurito
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Etna DOC
  • Vitigno: carricante 100%
  • Alcol: 12%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2025/2028
  • Temperatura di servizio: 8/10 °C
  • Momento per degustarlo: Occasioni speciali
  • Giudizio di Tannico: 90pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Antipasti di pesce, Primi di pesce, Secondi di pesce

Note di degustazione

Paglierino, con riflessi dorati. Al naso è piacevolmente ampio; emergono sentori di agrumi, note di mandorla e cenni di timo e rosmarino. Al palato è ricercato, fresco, sapido.

Abbinamenti

Ottimo in abbinamento ad antipasti e primi di mare, può accompagnare anche l'aperitivo.

Etna Bianco Superiore DOC "Palmento Caselle" 2022 - I Vigneri: Perchè ci piace

L'Etna Bianco Superiore DOC "Palmento Caselle" a firma I Vigneri nasce da una piccola parcella; questa è frutto di una accurata selezione viticola massale fatta in oltre 20 anni di attività. Il vigneto è coltivato manualmente e la vinificazione avviene in acciaio, nel modo meno invasivo possibile. Bianco eccellente, profondo e sfaccettato, "Palmento Caselle" racconta in modo sublime il territorio natio.

Cantina

I Vigneri: alle radici della viticoltura isolana

La Sicilia è un’isola dell’Italia del sud che riveste oggigiorno un ruolo rilevante nel panorama della viticoltura italiana. I vigneti del territorio siciliano ricoprono circa 123 mila ettari.

La viticoltura in Sicilia ha origini antichissime, risalenti addirittura prima dell’arrivo dei Greci, nel 2000 a.C.. Furono i Greci, tuttavia, ad apportare migliorie nella qualità della produzione dei vini locali, sino poi all’arrivo dei Romani, i quali abbandonarono la coltivazione della vite a favore di quella del grano. Con le conquiste successive dell’isola, l’attività vitivinicola riprende vigore, sino alla distruzione causata dalla fillossera e dalla peronospora agli inizi del ‘900, dopo la quale il panorama viticolo siciliano ne risultò profondamente trasformato.

La nascita dei Vigneri

Era il lontano 1435, quando a Catania venne fondata un’associazione tra vitivinicoltori chiamata la “Maestranza dei Vigneri”.

Si trattava in sostanza di una corporazione, che attualmente, a distanza di poco meno di sei secoli, rivive ed è rinnovata sotto il nome de “I Vigneri”, consorzio vitivinicolo guidato da Salvo Foti, che raggruppa veri vignaioli siculi ed è finalizzato a perseguire una viticoltura tradizionale e di eccellenza.

La filosofia produttiva dietro ai vini dei Vigneri

Senza stravolgere gli equilibri naturali, tra i filari sono rispettate poche regole ma ferree.

Le piante, rigorosamente allevate ad alberello, raggiungono e superano anche i cento anni d’età, convivendo con le erbe spontanee e divenendo parte integrante della biodiversità. In cantina si respira l’aria di un tempo e, nell’era delle biotecnologie capaci sembra di tutto, si continua a fare il vino esclusivamente con l’uva.

Partendo dai vitigni autoctoni tipici della grande isola, i produttori appartenenti all’associazione, sparsi dall’Etna alle Eolie per arrivare a Pantelleria passando per Caltagirone e Pachino, mantengono la propria identità, imbottigliando i propri vini sotto il simbolo dell’antica corporazione, costituito da quell’alberello oggi a rilievo sul vetro, ma che affonda le sue radici nel lontano 1435.

Tra i vini più iconici di questo consorzio ci sono senza dubbio le grandi rivelazioni vinicole degli ultimi anni, l'Etna Bianco "Vigna di Milo" e l'Etna Rosso DOC "Vinupetra", entrambi acclamati e premiati dai più importanti wine critic italiani e internazionali, a suggello di una fama che ormai travalica i confini dell'isola e della penisola per arrivare ad ogni latitudine.

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