Lombardy

I migliori vini bianchi lombardi: i consigli di Tannico

La Lombardia ha tanto da offrire agli amanti dei bianchi, ce n'è per tutti gli stili. Grazie all'influenza asburgica e transalpina la regione offre un mix interessantissimo di vitigni nazionali e internazionali.

Franciacorta - bollicine= Curtefranca

Iniziamo dai bianchi della Curtefranca DOC, gli ultimi arrivati. La denominazione nasce in realtà nel 1995, ma ai tempi si chiamava Terre di Franciacorta. La dicitura Curtefranca arriva dopo, nel 2008, in omaggio a quelle curtes medievali gestite dai monaci di cui la zona era ricca (e per differenziarsi dai parenti scomodi, i Franciacorta metodo classico).

I terreni della DOC spaziano dalla porzione settentrionale della Pianura Padana all'argine meridionale del Lago d'Iseo, la cui presenza è fondamentale nel mitigare il clima della zona.

I vini bianchi della Curtefranca DOC sono prodotti soprattutto a partire da Chardonnay, grande protagonista della zona insieme al Pinot Bianco, che è senza dubbio il co-protagonista di questa denominazione. I vini sono freschi, con un tenore alcolico moderato e caratterizzati da aromi floreali piacevolmente arricchiti da sfumature sapide e minerali. Oltretutto i prezzi di queste etichette sono ancora molto abbordabili, soprattutto se paragonati ai cugini effervescenti della Franciacorta DOCG.

I vini possono essere "base" o con menzione "vigna", dunque vinificati da parcelle specifiche, veri e propri rappresentanti di una specifica sottozona della denominazione. 

Da provare

Qualche nome? Sicuramente le etichette di Barone Pizzini, il culmine di un lavoro in vigna che da 30 anni è tutto in biologico. Per una bevuta più "trasgressiva" c'è lo Chardonnay macerato di cantina 1701, biodinamico d'eccellenza.

Lugana: i vini del lago

Spostandoci da un lago all'altro, non possiamo non menzionare i vini bianchi della Lugana DOC. Negli ultimi anni questa denominazione si è affermata come una delle più apprezzate non solo nel nord Italia ma anche all'estero, soprattutto in Germania. Prodotto a partire dall'uva Turbiana che altri non è che il Trebbiano di Soave, i Lugana sono dei vini che nella versione base spiccano per le belle note di frutta tropicale e la vena sapida. Nella versione riserva il vino, dopo 2-3 anni di affinamento, si mostra in tutta la sua classe, sfoggiando aromi complessi di frutta secca e vaniglia.

Da provare

Qui il nome di riferimento è senza dubbio Cà dei Frati, o i Lugana da invecchiamento di Cà Lojera.

I bianchi dell'Oltrepò: i vitigni che non t'aspetti

Chiudiamo con un territorio che per troppo tempo è stato trascurato dagli appassionati di vino, soprattutto se parliamo di bianchi: l'Oltrepò Pavese. Qui troviamo quelli che sono forse i vini bianchi lombardi più peculiari. Sì perché in questa zona i vitigni che la fanno da padrone sono Pinot Nero e Riesling, soprattutto Italico (da non confondere con il Renano, che per intenderci è quello che di solito puoi aver bevuto, dalla Mosella o dall'Alsazia). I vini bianchi dell'Oltrepò sono fragranti, freschi, arricchiti da note fruttate croccanti e mai stucchevoli, perfetti compagni di una bevuta tra amici.

La vera chicca, per i più curiosi, sono però i Pinot Nero vinificati in bianco, una bevuta inusuale, dai cenni balsamici e floreali. Da provare!

Come per la Curtefranca DOC anche questi bianchi hanno un rapporto qualità-prezzo niente male.

Da provare

Tra i nomi da provare sicuramente Frecciarossa e Travaglino, realtà storiche della zona

Gli abbinamenti

Trattandosi di vini bianchi potevamo mettere qui il solito compitino dove ti consigliamo di abbinare il bianco al pesce di mare o di lago eccetera eccetera. E invece abbiamo diviso il tutto in due parti. Abbinamenti classici e abbinamenti più "arditi", a te la scelta.

Lugana DOC:

Abbinamenti classici: pesce di lago (trota, persico, lavarello) sia alla griglia che al forno, risotto con pescato di acqua dolce, formaggi freschi come la ricotta.
Abbinamenti arditi: sushi e sashimi (la sapidità e freschezza del Lugana bilanciano bene la delicatezza del pesce crudo), pad thai con gamberi (l'acidità del vino contrasta la piccantezza del piatto), pizza con verdure grigliate e mozzarella di bufala.

Curtefranca DOC Bianco:

Abbinamenti classici: risotti con zucchine, funghi, formaggi, paste ripiene come ravioli e tortelli, carni bianche come pollo o tacchino arrosto.
Abbinamenti arditi: ceviche di pesce bianco (la struttura del Curtefranca regge bene l'acidità del ceviche), quiche lorraine (l'untuosità della quiche è bilanciata dalla freschezza del vino), hamburger vegetariano con salsa allo yogurt (i toni tostati del Curtefranca Chardonnay si abbinano bene ai sapori grigliati).

Oltrepò Pavese DOC Riesling:

Abbinamenti classici: aperitivi con finger food, risotto con scampi o gamberi, formaggi erborinati non troppo stagionati, carni bianche in salsa.
Abbinamenti arditi: poke bowl con salmone affumicato (la sapidità del Riesling si sposa bene con il pesce affumicato e la salsa di soia), pizza con prosciutto crudo, rucola e scaglie di grana (l'acidità del vino pulisce il palato dai sapori decisi della pizza), tempura di verdure e gamberi (la croccantezza della tempura è esaltata dalla mineralità del Riesling).

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