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Triple A, diversamente vino

La selezione di vini che va sotto il nome di Triple A parte da una semplice constatazione: buona parte dei vini che si bevono nel mondo è standardizzata, nel sapore ma anche nei metodi produttivi. Queste scelte, fatte nel nome del mercato o di non meglio precisate “tendenze”, vanno contro la personalità del produttore e le caratteristiche specifiche di ogni territorio. Due aspetti cruciali nel valore di un vino, ma anche nel piacere di scoprirlo e apprezzarne le differenze. I vini di questa selezione non sono vini come tutti gli altri, e lo rivendicano con orgoglio.

CHE COS’HANNO IN COMUNE
I vini delle Triple A aderiscono a un manifesto che riconosce alcune doti fondamentali, riassumibili nelle 3 A del nome:

A come Agricoltori. Tutti i vini delle Triple A sono fatti da chi coltiva la vigna, perché solo da un rapporto diretto fra uomo e vite si può ottenere un’uva sana e dunque un buon vino.

A come Artigiani. Le tradizioni e i metodi artigianali sono la garanzia di un sistema produttivo che non modifica le qualità naturali dell’uva e non altera quelle del vino, nel rispetto della biodiversità.

A come Artisti. Esaltare le caratteristiche di frutto e territorio significa avere una mentalità “artistica”, saper guardare al di là delle cose per scoprirne il senso più alto e il valore culturale.

PERCHÉ CI PIACCIONO
Dai principi delle Triple A nascono vini differenti, ma soprattutto nuovi modi di pensare il vino, non più esclusivamente come merce ma come frutto del pensiero e del lavoro. Lasciar fare alla natura è una scelta difficile, e per compierla serve un carattere non comune: in questi vini coraggiosi riconosciamo tutto il valore di questo sforzo e tutta la faticosa qualità che ne deriva.

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