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Zurab Topuridze

Siamo in Georgia, nella regione di Guria ed esattamente nel villaggio di Dablatsikhe. È qui che si incontra la cantina di Zurab Topuridze, costituita da un piccolo edificio costruito con mattoni rossi e coperto da tegole di argilla, all’interno del quale sono conservate una ventina di grandi anfore di terracotta utilizzate per la fermentazione e l’invecchiamento del vino tradizionale georgiano. Basandosi su processi di vinificazione naturali e per nulla invasivi, Zurab Topuridze ricava dai 12 ettari vitati di proprietà vini da uve chkhaveri e saperavi. Etichette pure e lontane dall’ottica commerciale, figlie di una vitivinicoltura biologica e naturale, che mantiene inalterate le più antiche e profonde tradizioni enologiche della Georgia, da cui tutti gli amanti del vino hanno di certo qualcosa da imparare. Il ciclo completo della produzione del vino avviene come prevedono le antiche tradizioni georgiane, con il metodo Kakhetian: fermentazione, macerazione e maturazione accadono in anfore di argilla di diverse dimensioni, sepolte nel terreno. Questo antico metodo georgiano di vinificazione nelle anfore Qvevri è stato riconosciuto il 4 Dicembre del 2013 come patrimonio intangibile dell’umanità dall’Unesco. Il metodo di vinificazione Qvervi prende il nome dal particolare vaso di terracotta ovale, il “qvevri”, in cui il vino fermenta ed è riposto nei villaggi e nelle città in tutta la Georgia. La tradizione gioca un ruolo essenziale nella vita di tutti i giorni e nelle festività e, insieme al vino e alle vigne frequentemente evocate nelle tradizioni orali e nelle canzoni, costituisce una parte inseparabile dell’identità culturale delle comunità georgiane.
I vini della cantina sono davvero estremi, frutto dell’amore per questa splendida terra, la Georgia, dove nacque il vino e dove lo stesso rappresenta un rito, un momento di unione che ha origini ataviche. La cantina produce “Saperavi”, “Chkhaveri Rosé” e “Chkhaveri Amber”, tutte grandissime espressioni di un territorio altamente vocato!