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Villadoria

La storia della cantina Villadoria è indissolubilmente legata a quella dell’amore della famiglia Lanzavecchia per il Piemonte. In principio fu Daniele, nato sul finire del diciannovesimo secolo, a iniziare l’attività da vivaista di barbatelle, portata poi avanti dal figlio Pietro, laureato in Agraria e già attento e curioso al terroir della Langa. La vera svolta si ebbe nel 1959, quando Pietro, in collaborazione con suo figlio Daniele, decise di costituire l’azienda tra le colline di Serralunga d’Alba, comune fra i più noti per la produzione del mitico Barolo. Oggi a capo di Villadoria ritroviamo proprio Daniele, che porta avanti una conduzione rigorosamente famigliare con la nuova generazione rappresentata dalla figlia Paola.
Villadoria si estende oggi su una superficie di circa 20 ettari di vigneto, di cui gran parte viene dedicata all’uva a bacca rossa per eccellenza del territorio, quel nebbiolo che si trasforma in diversi prodotti regalando vere sorprese e ottime conferme. Tra i filari troviamo poi barbera, dolcetto, arneis, cortese, moscato e brachetto, per una selezione di varietali che rispecchiano appieno la diversità della regione. Tante le etichette realizzate, tra le quali spiccano il Barolo “Sorì Paradiso”, il “Bricco Magno”, il “Temprà” e l’“Alméi”. Vini classici e contemporanei, alfieri di un terroir che vanta un pedigree sempre più affermato in tutto il mondo.
Fare il vino è una vera e propria arte, ma è anche un’eredità che va custodita nel tempo, per non perdere quel patrimonio di conoscenza e tradizione che rende grande un’area: le generazioni della famiglia Lanzavecchia sono legate da un amore per la terra, che, in oltre 50 anni, ha sempre rappresentato quella spinta motivazionale che le ha permesso di sfornare grandi etichette.