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Iago Bitarishvili

"Iago Bitarishvili è un giovane vignaiolo georgiano, il primo ad aver ottenuto la certificazione biodinamica in Georgia. Possiede un piccolo appezzamento di terra nel villaggio di Chardakhi, nella regione Kartli, situata nel cuore della Georgia, la terra dove nacque la vite, con ancora oltre 300 vitigni autoctoni a noi sconosciuti . La sua vigna è posta su suolo calcareo ed è di circa un ettaro: le vigne sono vecchie più di 50 anni. Su di essa, Iago coltiva il chinuri, antico vitigno autoctono della Georgia ed elabora un vino ""Triple A"", nel pieno e totale rispetto dei principi naturali e delle tradizioni georgiane, in cui l'anfora rappresenta elemento fondamentale nell'elaborazione dei vini. La vendemmia è interamente manuale e la pigiatura è fatta con i piedi in presse di legno (Satsnaheli). Viene eseguita poi la macerazione sulle bucce e la fermentazione spontanea in anfora per 6 mesi, con travaso e affinamento nelle stesse per altri 3 mesi. Iago infine non effettua alcuna chiarifica e filtrazione. La produzione totale è di circa 2000 bottiglie.
Come già detto, il ciclo completo della produzione del vino avviene come prevedono le antiche tradizioni georgiane, con il metodo Kakhetian: fermentazione, macerazione e maturazione avvengono in anfore di argilla di diverse dimensioni, sepolte nel terreno. Questo antico metodo georgiano di vinificazione nelle anfore Qvevri è stato riconosciuto il 4 Dicembre del 2013 come patrimonio intangibile dell’umanità dall’Unesco. Il metodo di vinificazione Qvervi prende il nome dal particolare vaso di terracotta ovale, il “qvevri”, in cui il vino fermenta ed è riposto nei villaggi e nelle città in tutta la Georgia. La tradizione gioca un ruolo vitale nella vita di tutti i giorni e nelle festività e, insieme al vino e alle vigne frequentemente evocate nelle tradizioni orali e nelle canzoni, costituisce una parte inseparabile dell’identità culturale delle comunità georgiane, le stime dicono che siano addirittura 8000 gli anni che in questi territori venga coltivata la vite. I vini della cantina sono davvero estremi, frutto dell’amore per questa splendida terra, la Georgia, la terra dove nacque il vino e dove lo stesso rappresenta un rito, un momento di unione che ha origini ataviche. Produce solo un'etichetta: il “Chardakhi”, fantastico bianco macerato.
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