Wine Spectator: Consigli e Classifiche della prestigiosa rivista

Di Redazione

In un mercato sempre più eterogeneo, sono poche le fonti autorevoli che possono guidare il consumatore nella scelta di una buona etichetta. Tra queste c'è Wine Spectator, prestigiosa rivista di risonanza internazionale, che dal 1976 si occupa di valutare e premiare i migliori vini del mondo, ma anche di descriverne gli aspetti culturali e sociali. La rivista americana è oggi una delle voci più influenti in materia: i suoi giudizi dettano i trend di mercato; i suoi reportage e le sue classifiche possono portare prestigio e notorietà alle etichette o alle denominazioni. Wine Spectator è quindi una formidabile vetrina per coloro che ambiscono a entrare nel gotha dei produttori di vino.

Una "task force" di esperti per valutare i vini

La reputazione di cui oggi gode Wine Spectator deriva soprattutto dalla competenza dei suoi critici , ognuno dei quali si occupa esclusivamente di una determinata area di osservazione. Ciò permette a ciascun membro di accumulare conoscenze più approfondite sui vitigni e sulle diverse produzioni presenti sul territorio assegnatogli. Il team di esperti è composto da una dozzina di redattori con la passione per l'enogastronomia, tra cui Bruce Sanderson e Alison Napjus, le due firme che compongono la "redazione" di Wine Spectator Italia. Il primo ha la sua area di competenza tra le cantine toscane e piemontesi, che ormai da anni si trovano stabilmente (e in grande numero) nelle classifiche dei migliori vini secondo Wine Spectator. La seconda, oltre a occuparsi delle restanti produzioni italiane, è anche una presenza fissa nell'organizzazione d'importanti eventi come Opera Wine, la giornata di degustazioni che tradizionalmente apre i lavori di Vinitaly. I due critici, inoltre, hanno ereditato lo scettro di principale wine influencer del Bel Paese da colui che è universalmente considerato come il "guru" del vino.


James Suckling: 25 anni di passione per i vini italiani

James Suckling ha lavorato per la prestigiosa rivista americana dal 1981 al 2010. Nel 1985 viene assegnato alla redazione europea, dove inizia la sua lunghissima esperienza come redattore di Wine Spectator per l'Italia e la Francia. Fine conoscitore di vini e amante dei sigari (nonché ex caporedattore europeo della rivista Cigar Aficionado), è stato descritto da Forbes come uno dei più influenti critici enogastronomici al mondo. Una fama che è frutto anche del suo amore per l'Italia, dove ancora oggi risiede per gran parte dell'anno. Precisamente a Firenze, a due passi da quella Valle del Chianti che custodisce alcuni tra i più pregiati frutti della produzione vitivinicola nostrana.

I criteri di valutazione di Wine Spectator

Sono 4 i criteri di valutazione secondo i quali viene stilata la classifica dei migliori vini di Wine Spectator: qualità, valore, disponibilità ed entusiasmo. La qualità è valutata attraverso la classica degustazione alla cieca, che consente ai critici di dare un giudizio oggettivo del vino senza avere alcuna informazione su di esso. La disponibilità indica la reperibilità di un vino, ovvero la quantità di bottiglie prodotte, mentre il valore è il risultato del rapporto tra qualità e disponibilità, che coincide spesso col prezzo. L'entusiasmo è invece un criterio di più ampio respiro, che misura le eccezionalità nascoste dietro la produzione di un vino. La somma di queste valutazioni determina il punteggio complessivo, che viene assegnato su una scala da 50 a 100 secondo la seguente tabella:

da 50 a 74 = non consigliato
da 75 a 79 = mediocre
da 80 a 84 = buono
da 85 a 89 = molto buono
da 90 a 94 = eccellente
da 95 a 100 = classico

La classifica dei 100 migliori vini del mondo viene stilata invece secondo un criterio di qualità-prezzo che incrocia tali punteggi con il costo di una bottiglia.

Wine Spectator Classifica 2019-2020: tanta Italia nella Top 100

L'annata 2019 è stata senza dubbio propizia peri i vini italiani. Sono ben 21 (record assoluto) le etichette del nostro paese che si sono piazzate nella Top 100 di Wine Spectator, la classifica che raccoglie i migliori vini del mondo per qualità-prezzo secondo la prestigiosa rivista. Tra questi, sul gradino più basso del podio, spicca il Chianti Classico di San Giusto a Rentennano del 2016, che ottiene 95 punti con un prezzo di 36$. Appena fuori dalla top ten (11°) si piazza l'ottimo Moccagatta Barbaresco Bric Balin del 2015, con un prezzo di 62$ e un lusinghiero punteggio di 97 punti che lo pone in cima alla classifica di gradimento dei vini italiani. Tra le denominazioni, dominio totale del Chianti Classico, che ottiene il maggior numero di referenze (4) e ne piazza altri due nei primi 20: il Castellare di Castellina 2017 (93 punti / 22$) e il Tenuta Bibbiano Riserva 2015 (96 punti / 30$), che si collocano rispettivamente al 17° e al 19° posto.

In attesa della classifica 2020, quest'anno sono stati valutati alcuni vitigni selezionati, tra cui il Brunello di Montalcino, che ha ricevuto i maggiori onori dalla critica. Il preferito di Wine Spectator Italia è il Casanovina Montosoli 2015, con i suoi 97 punti. Tra i più consigliati vi sono inoltre il Vigna del Suolo 2015 di Argiano e il Fornace 2015 della cantina Le Ragnaie, che totalizzano invece 96 punti.