Robert Parker: storia, carriera e curiosità sul famoso Wine Advocate
La passione è il motore di tutte le grandi imprese. Quando poi l'oggetto della passione è il vino, la strada per il successo diventa ancora più emozionante. Così Robert Parker, avvocato di professione ma amante del buon vino per vocazione, è diventato il critico enologico più importante e seguito nella storia del vino. A dirla tutta, la sua opera - caratterizzata soprattutto nelle fasi iniziali da toni che poco hanno a che fare con quelli utilizzati dagli addetti ai lavori - ha portato l'analisi dei vini in una nuova epoca. Il suo messaggio è arrivato al grande pubblico di consumatori e, proprio per questo, la sua influenza è universalmente riconosciuta.
L'avvocato del vino: la nascita di un fenomeno in grado di comunicare a tutti i livelli
Era il 1975 quando un avvocato americano non ancora trentenne decise di scrivere una guida indipendente sui vini. Il suo non fu il capriccio di un momento: nel 1967, a soli 20 anni, aveva già deciso di trascorrere un mese intero in Alsazia, per degustare vini francesi e seguirne la lavorazione. Dopo quella vacanza, Parker conseguì la laurea alla Scuola di Legge dell'Università del Maryland e intraprese una brillante carriera di avvocato, durata per un decennio. Poi la passione per il vino ebbe il sopravvento e quella di critico enologico divenne la sua attività primaria. Il lavoro per arrivare al primo numero della guida richiese un intero triennio. Nel 1978 fu pubblicata The Wine Advocate Baltimore-Washington, una rivista dedicata al vino a firma di Robert Parker. L'autore pensò di spedirla ad alcuni dei maggiori rivenditori di vini in America. In breve la rivista fu stampata in una tiratura di cinquantamila copie, raggiungendo non più solo i rivenditori ma anche i consumatori finali e questi ultimi ne decretarono il definitivo successo. All'epoca del debutto di Parker, quello dell'enologia mondiale era un settore chiuso che raramente si rivolgeva ai consumatori. Tra analisi in linguaggio eccessivamente tecnico e recensioni interessate, scarsamente oggettive, la rivista di Robert Parker si è fatta immediatamente largo. I motivi sono semplici: le recensioni di Parker erano indipendenti e sorprendentemente precise. Inoltre, il tono utilizzato dall'autore riusciva a rompere la cortina di isolamento propria dell'enologia del tempo, arrivando al consumatore finale che finalmente aveva un riferimento, un consiglio attendibile, quando si trattava di acquistare un buon vino.
Il padre della classificazione del vino in centesimi
Robert Parker è noto anche come "Naso da un Milione di Dollari". Questa è la cifra per la quale sono stati assicurati il suo naso e il suo palato. Egli stesso ha dichiarato di riuscire ad assaggiare fino a diecimila vini all'anno, ricordandone tutte le caratteristiche. Il suo contributo innovativo all'enologia ha portato anche alla nascita di un fortunato sistema di classificazione dei vini, con uno score che va da un minimo di 50 ad un massimo di 100 punti. La classificazione è ottenuta da Parker giudicando aroma e sapore di un vino, assieme all'aspetto e al colore. Ultima variabile che contribuisce al calcolo del risultato finale è data dalle potenzialità del vino in relazione all'invecchiamento. Negli anni la sua guida The Wine Advocate è diventata una vera e propria bibbia del settore, le cui quote azionarie appartengono ad un fondo di investimento per più della metà, mentre il 40% è di proprietà di Michelin. Dal 2019 Robert Parker non lavora più ufficialmente per la sua creatura e mira a godersi da pensionato la sua autentica passione per il vino. Scopriamo perché questa guida è così autorevole da poter cambiare il futuro di una cantina, quando i suoi prodotti si trovano nella lista dei migliori vini secondo Robert Parker.
Il talento puro di chi è predestinato
Un americano in scarpe da ginnastica e abiti casual ha poco a che fare con i severi protocolli di stile legati all'enologia. Se poi il suo giudizio smentisce tutti i grandi esperti mondiali, allora il guanto di sfida è già in aria. È accaduto pressappoco questo nel 1982 a Bordeaux, quando l'enologo Parker definì quell'annata speciale, andando contro l'opinione comune dei critici che l'avevano bollata come matura anzitempo e acida. Il tempo non ci impiegò molto a dargli ragione e l'enologo americano fuori dagli schemi conquistò prepotentemente la scena mondiale. La sua rivista dai toni non eccessivamente tecnici era già decollata e quell'episodio ha sancito il suo definitivo successo. Oggi i vini premiati da Robert Parker sono prodotti con caratteristiche d'eccellenza, richiesti dagli esperti e apprezzati soprattutto dagli appassionati di tutto il mondo che, per gli acquisti, si affidano al "loro" avvocato americano di fiducia.