Kakovostno vino Refošk ZGP "Black Label" 2011 - Klabjan
Klabjan

Kakovostno vino Refošk ZGP "Black Label" 2011 - Klabjan

44,00 €
  • In pronta consegna (fino a 8 prodotti)
  • Annata: 2011
  • Denominazione: Kakovostno Vino ZGP
  • Vitigno: refosco dal peduncolo rosso 100%
  • Alcol: 14.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2022/2037
  • Temperatura di servizio: 18/20 °C
  • Momento per degustarlo: Serata tra intenditori
  • Giudizio di Tannico: 96pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Selvaggina

Note di degustazione

Rosso granato intenso il colore al calice. Confettura di ciliegie, prugne essiccate e richiami ai frutti di bosco surmaturi aprono l’ingresso al naso, che in seconda istanza percepisce note di tabacco, spezie e frutta secca. Il palato è vellutato e avvolgente da un lato, fresco ed equilibrato d’altro canto. Lunga la persistenza.

Abbinamenti

Ottimo con la cacciagione, è perfetto per essere abbinato al filetto di cervo in salsa di mirtilli.

Kakovostno vino Refošk ZGP "Black Label" 2011 - Klabjan: Perchè ci piace

Ci arriva da vigneti pre-fillossera le cui piante arrivano a toccare anche i 150 anni d’età. Il Kakovostno vino Refošk ZGP “Black Label” di Uroš Klabjan fermenta un mese a contatto con le bucce, per poi riposare almeno quattro anni in botti di legno. Da ultimo viene imbottigliato senza nessuna filtrazione. È un Refosco che definire una meraviglia sarebbe poco: complesso, avvolgente, morbido, intrigante, caldo e suadente. È un Refosco che vi farà innamorare: non è il solito Refosco.

Cantina

Ci troviamo in Istria, in una vallata del golfo di Trieste, dove i venti salini che arrivano dal mare soffiano su scarpate alte fino a 300 metri, capaci di assorbire i raggi solari di giorno e di rilasciare il calore la notte. È in questo palcoscenico che recita la sua parte Uroš Klabjan, impegnato nella conduzione di una delle più eccellenti cantine artigianali della zona.
Seguendo gli insegnamenti del nonno, Uroš produce vini che rappresentano lo specchio fedele non solo del territorio, ma anche delle peculiarità stagionali. Le vigne di proprietà, che coprono un’area di circa dieci ettari, contano molte piante ancora a piede franco, che crescono su suoli composti da terra bianca, argilla e flysch. Tra i filari, le regole rispettate sono quelle della biodinamica, per cui gli interventi artificiali sono quasi nulli.
Stessa filosofia la ritroviamo in cantina, dove al fine di preservare la massima espressione dei grappoli, i vini sono lasciati fermentare spontaneamente con una macerazione sulle proprie bucce.
Nascono in questa maniera etichette non convenzionali, spesso non in linea con i dettami dell’enologia contemporanea. Vini che escono dagli schemi e che sono tra loro distinti secondo la fascia d’età delle vigne da cui nascono. Bottiglie che ci mostrano l’altra faccia della medaglia, fatta di integralismo, di estremismo e di approcci drastici, ma anche di profondo amore per le tradizioni, per le proprie terre e per le proprie origini. Vini magari non sempre di facile approccio, ma che se compresi in tutte le sfumature, sono capaci di lasciare emozioni indelebili.

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