Colline Pescaresi Passerina IGT 2022 - Cingilia
Cingilia

Colline Pescaresi Passerina IGT 2022 - Cingilia

14,50 €
Esaurito
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Colline Pescaresi IGT
  • Vitigno: passerina
  • Alcol: 11.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2024/2026
  • Temperatura di servizio: 8/10 °C
  • Momento per degustarlo: Aperitivo
  • Giudizio di Tannico: 87pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Antipasti di pesce, Primi di terra, Secondi di pesce, Torte salate

Note di degustazione

Giallo paglierino chiaro. Al naso emergono leggere note di erbe aromatiche, profumi di frutta a polpa gialla e agrumi, lievi echi minerali; in bocca è fresco, beverino, piacevolmente equilibrato.

Abbinamenti

Ottimo come aperitivo, o per accompagnare un pasto leggero.

Colline Pescaresi Passerina IGT 2022 - Cingilia: Perchè ci piace

Realizzato dalla cantina abruzzese Cingilia, il Colline Pescaresi Passerina è ottenuto da uve in purezza di questa varietà territoriale, coltivate secondo il disciplinare biologico. In seguito all'accurata vendemmia, sosta per circa sei mesi sulle fecce fini in acciaio. Fresco e scorrevole, è ottimo per accompagnare un aperitivo in compagnia.

Cantina

Fabio Di Donato è il giovane enologo e vignaiolo che si occupa dell’azienda vincola Cingilia, a Cugnoli, in provincia di Pescara, in una vallata ai piedi di un valico, a metà strada tra le imponenti montagne abruzzesi. La passione per la natura, il rispetto per le tradizioni e l’innata vocazione del territorio sono le motivazioni principali che lo hanno spinto nel 2013 ad avviare l’attività vitivinicola. Obiettivo della cantina Cingila è raccontare il territorio attraverso i propri vini: per farlo sono stati scelti esclusivamente vitigni autoctoni della zona, gli unici che secondo Di Donato possano esprimere al meglio le caratteristiche del terroir.
In vigna si utilizzano solo prodotti di origine naturale e minerale per la lotta agronomica, per non alterare l’equilibrio dell’ecosistema; in cantina le fermentazioni avvengono in modo naturale, sfruttando i lieviti presenti sulle bucce.

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