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Weingut Ott

La famiglia Ott coltiva le viti nella regione di Wagram, nella Bassa Austria, dal 1889. Bernhard Ott, la quarta generazione, gestisce l'azienda dal 1993, quando prese il testimone da suo padre. “Mr. Veltliner” che oggi gestire 40 ettari - com’è stato soprannominato Bernhard per il risalto che è riuscito a dare al vitigno principe di questa regione - inizia a produrre vini all’età di 21 anni, il suo obiettivo era quello di raggiungere una qualità altissima, promuovendo l’alta vocazione di questa terra, il Wagram, composto da terreni molto profondi composti da loess e ricchi di sedimenti minerali e fossili.
Dopo un periodo di grandi cambiamenti in cui ha sostituito tutte le vecchie botti per fare spazio all’acciaio è tornato infine al legno, adottando le famose botti di Stockinger. L’aspetto enologico era caro a Bernhard ma ciò che avrebbe fatto la differenza al Weingut Ott, secondo lui, era la conduzione dei vigneti. Nel 2004 inizia ad usare come concime il letame proveniente da alcune vacche libere di pascolare in un’allevamento biologico. Non pago, nel 2006 intraprende un viaggio nella leggendaria proprietà biodinamica Domaine La Romanée Conti, a Vosne, ed è proprio grazie ad Aubert del Villaine che egli si convince a convertire il Weingut Ott alla biodinamica, così nel 2007 insieme ad un gruppo di produttori affini viene costituita “Respekt” un’associazione di tutela e certificazione biodinamica. Lo stile dei vini austriaci di Bernhard è connotato dalla vendemmia a piena maturità - che grazie all’agricoltura biodinamica non conduce mai ad un eccesso di ricchezza di zuccheri nell’acino - e all’utilizzo del grappolo intero. Dopo la raccolta manuale e una selezione rigorosa, l’uva viene pressata e lasciata a contatto con le bucce direttamente in pressa, successivamente il mosto viene travasato in acciaio inox o botti di Stockinger dove fermenta grazie ai lieviti indigeni senza controllo della temperatura. I solfiti vengono usati in quantità minime, grazie alla temperatura della cantina e all’equilibrio delle uve, i vini spesso non sviluppano la fermentazione malolattica.