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Castello della Paneretta

Toscana Canaiolo IGT 2007 Magnum - Castello della Paneretta (astuccio)

78,50 €

Esaurito

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  • Annata: 2007

  • Denominazione: Toscana IGT

  • Vitigni: canaiolo 100%

  • Alcol: 14.5%

  • Formato: 1.5l

  • Allergeni: Solfiti

  • Consumo ideale: 2012/2025

  • Temperatura di servizio: 18/20 °C

  • Momento per degustarlo: Cena tra amici

  • Giudizio di Tannico: 90pt

  • Tipologia: Rosso

  • Abbinamenti: Secondi di carne rossa, Selvaggina

Riconoscimenti annata corrente

  • Robert Parker 92
  • Antonio Galloni 92
  • Wine Spectator 90

Note di degustazione

Nel bicchiere ha una veste color rubino scuro e intenso. Lesame olfattivo presenta profumi fruttati che richiamano soprattutto la prugna, alternati a sentori terziari di spezie, legno affumicato, mentolo e liquirizia. Allassaggio è morbido, di corpo pieno, con un finale equilibrato in tutte le sue componenti.

Abbinamenti

E un vino naturalmente portato ad accompagnare secondi piatti a base di carne con preparazioni importanti. Ottimo anche con la selvaggina, è da provare con la zuppa di farro.

cantina

Nel cuore del Chianti Classico, a Monsanto, in quella zona della Val d’Elsa che guarda verso San Gimignano, si trova una delle aziende più storiche di tutto questo territorio: il Castello della ... vai alla scheda della cantina

Toscana Canaiolo IGT 2007 Magnum - Castello della Paneretta (astuccio): Perché ci piace

Pochissime bottiglie, tutte numerate a mano, frutto di una severa e accurata selezione che considera solo i grappoli migliori: questo Toscana Canaiolo IGT entra in bocca in punta di piedi, per conquistare olfatto e palato con la finezza dei suoi profumi e con la piacevolezza della sua beva, mai stancante, ma anzi puntualmente avvolgente. Le uve macerano in serbatoi di acciaio inox per 5 giorni, per poi maturare lentamente in barriques nuove per due anni. Con questo prodotto il Castello della Paneretta si pone come una realtà di spicco allinterno del panorama vitivinicolo toscano, ribadendo il proprio credo fondato sullutilizzo dei vitigni autoctoni come valorizzazione autentica del territorio: una filosofia più che riuscita, come dimostrano i numerosi consensi ottenuti da parte dei maggiori critici internazionali.

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