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Triple A

In questa sezione sono raccolti i vini legati al marchio Triple A. Nelle righe che seguono è definito il manifesto di questa raccolta di vini.
• A come Agricoltori
Soltanto chi coltiva direttamente il vigneto può instaurare un rapporto corretto tra uomo e vite, ed ottenere un’uva sana e matura esclusivamente con interventi agronomici naturali.
• A come Artigiani
Occorrono metodi e capacità “artigianali” per attuare un processo produttivo viticolo ed enologico che non modifichi la struttura originaria dell’uva, e non alteri quella del vino.
• A come Artisti
Solamente la sensibilità “artistica” di un produttore, rispettoso del proprio lavoro e delle proprie idee, può dar vita ad un grande vino dove vengano esaltati i caratteri del territorio e del vitigno.

Da queste considerazioni iniziali si ricava un decalogo, le cui regole devono essere rispettate da chi voglia produrre vini Triple A.
I vini Triple A possono nascere solo:
– Da una selezione manuale delle future viti, per una vera selezione massale.
– Da produttori agricoltori, che coltivano i vigneti senza utilizzare sostanze chimiche di sintesi rispettando la vite e i suoi cicli naturali.
– Da uve raccolte a maturazione fisiologica e perfettamente sane.
– Da mosti ai quali non venga aggiunta né anidride solforosa né altri additivi. L’anidride solforosa può essere aggiunta solo in minime quantità al momento dell”imbottigliamento.
– Utilizzando solo lieviti indigeni ed escludendo i lieviti selezionati.
– Senza interventi chimici o fisici prima e durante la fermentazione alcolica diversi dal semplice controllo delle temperature. (Sono tassativamente esclusi gli interventi di concentrazione attuati con qualsiasi metodo).
– Maturando sulle proprie “fecce fini” fino all’imbottigliamento.
– Non correggendo nessun parametro chimico.
– Non chiarificando e filtrando prima dell’imbottigliamento.

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