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E’ la sfida tra modernità e tradizione, uno scontro acceso che appassiona da anni l’intero mondo enologico. Storia, purismo e territorialità da un lato, contro innovazione, legno e morbidezze concentrate dall’altro. Ma siamo sicuri che a distanza di tanti anni le posizioni tra Nuovo e Vecchio Mondo siano ancora così lontane? Noi ci siamo chiesti come rispondere a questa domanda. La soluzione? Assaggiare, confrontare e divertirsi coi vini di questa selezione. Tra le mille partite che si possono giocare, ve ne proponiamo due. Da un lato Austria vs Nuova Zelanda, dove il Riesling è il protagonista del primo duello: la nuova annata del Burgenland Trocken Welschriesling di Zantho, dai delicati toni minerali, sfida il Central Otago “Lowburn Terrace” Riesling di Amisfield, dove i soffi di idrocarburi si integrano ai vibranti toni fruttati. Il secondo match vede protagonisti la California e l’Alto Adige con il Pinot Nero come interprete principale. Una novità del nostro catalogo, il California Pinot Nero “Private Selection” di Robert Mondavi (tra i pionieri del vino in Napa Valley), si scontra con l’Alto Adige Pinot Nero DOC di Franz Haas, classe ed eleganza da vendere. Chi vincerà la sfida? Fatecelo sapere! Tannico curiosità: lo scontro burrascoso iniziato qualche decennio fa tra Nuovo e Vecchio Mondo del vino fu etichettato dalla stampa come la sfida tra “antiterroirist vs terroirist”, ossia “innovazione vs terroir”. I proclami sui giornali a favore dell’una o dell’altra filosofia produttiva furono talmente forti da creare opposte fazioni, “guelfi contro ghibellini del vino”. In quel periodo fu girato il docu-film Mondovino, diretto da Jonathan Nossiter, presentato al 57° Festival di Cannes, che trattava l’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino.

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