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Tra i vini più noti delle Marche, il Verdicchio è dotato di buona versatilità, tanto da essere spesso utilizzato sia nella versione secca, spumantizzata che dolce. Un bianco dalla personalità sfaccettata, dotato di buone potenzialità di evoluzione, che vi proponiamo oggi nell’interpretazione di grandi produttori come Fazi Battaglia, Velenosi, Umani Ronchi, Collestefano e Marotti Campi. Se amate i bianchi giovani e sapidi vi consigliamo l’annata 2016 del Verdicchio di Matelica della cantina Collestefano, abbinabile coi piatti a base di pesce, come una buona pasta al tonno e melanzane o una sogliola alla mugnaia. Se preferite un vino dal carattere deciso, assaggiate il “Matto” di Filodivino, un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico dagli aromi complessi di susina, banana e nespola, che vi emozionerà sino all’ultimo sorso. Una preziosa perla bianca troppo spesso messa in ombra da altri vini italiani: il Verdicchio è senza ombra di dubbio dotato di personalità, riconoscibilità e potenzialità di evoluzione. Sono proprio queste caratteristiche, assieme all’eclettismo camaleontico delle versioni (secche, dolci, spumantizzate), che ci fa gridare “eureka!”, abbiamo trovato il vino dei vini, il bianco dalle mille personalità, che sa cambiare sfumature nel tempo. Fate una prova: acquistate due bottiglie della stessa annata e bevetele in momenti diversi, lasciando almeno un paio d’anni tra un assaggio e l’altro. Farlo sarà come fare un viaggio nella complessità del Verdicchio, la cui evoluzione muta col cambiare delle stagioni. Non tutti i vini faranno lo stesso, sappiatelo e abbiate coraggio: sperimentate!

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