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E’ come un ragazzino impertinente che dev’essere educato, il Pinot Nero. Un vino che ci piace proprio per questo carattere indomabile, che si trasforma in eleganza se messo nelle giuste condizioni. Prendiamo il Pinot Nero Case Via di Fontodi, prodotto dalla stessa cantina del pluripremiato Flaccianello della Pieve, su terreni che ne esaltano la potenzialità di invecchiamento. Vigna e cantina sono nelle mani di Franco Bernabei, che dagli anni Ottanta esprime in ogni vino l’essenza stessa della Conca d’Oro. Un Pinot Nero nella patria del Chianti, sembrerebbe un’eresia, invece è un successo fatto da un’escalation di profumi, beva raffinata e intensa. L’altro volto di quest’uva in terra toscana è il Senzansia di Gualdo del Re, una piccola cantina di Suvereto, che ha creato un rosso ben diverso. Sorso scorrevole, frutto croccante, questa bottiglia è da bere subito, interpretazione leggera e immediata di questo nobile vitigno. A gestire la cantina assieme all’intera famiglia, c’è Barbara Tamburini di cui si apprezza il tocco delicato in cantina, con un uso sapiente e misurato del legno. Un’impronta che ha permesso a questo piccolo gioiello da 45 ettari di collezionare premi dalle principali guide di settore.

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