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E’ il Piemonte più vero, fatto di eccellenti bottiglie che hanno segnato la storia della regione. Una selezione, quella odierna, che vi offre grandi classici e nuove cantine appena entrate in catalogo, che vi daranno l’occasione di conoscere il meglio dell’enologia piemontese. Tra le cantine più apprezzate delle Langhe, i Produttori del Barbaresco è una cooperativa che ha vissuto almeno due vite distinte in poco più di 120 anni: la prima ottocentesca, la seconda contemporanea. Dalla prima cantina sociale fondata testualmente per la “produzione di vini di lusso e da pasto”, chiusa in epoca fascista, nasce infatti quest’azienda che dagli anni Sessanta produce vini schietti, piacevoli e territoriali. Vite Colte è un’altra certezza vinicola, che spazia con disinvoltura nella produzione di Barolo, Barbaresco, Gavi, Dolcetto e Barbera dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. I più curiosi non possono perdere, invece, due nuove aziende appena entrate nelle scuderie di Tannico: Coppo e Michele Chiarlo. Nelle storiche cantine Coppo dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco si producono vini territoriali, che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti dalla stampa di settore. Spumanti metodo classico, rossi e bianchi che raccontano la tradizione di questa cantina che produce vino dall’Ottocento, segnata dall’impronta di un personaggio decisamente fuori dai canoni per l’epoca come Piero Coppo. Di più recente nascita, l’azienda Michele Chiarlo segue una filosofia tradizionalista, che esalta le caratteristiche dei singoli vitigni attraverso un utilizzo intelligente e moderato del legno. Ergo, vini rossi che rappresentano perfettamente il terroir langarolo, esaltati - e non snaturati - da tonneaux e botti grandi.

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