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E’ la Toscana delle grandi etichette, vini che hanno segnato la storia di questa eccellenza tutta italiana. Una raccolta di grandi novità e imperdibili best seller ideali per accompagnare con eleganza gli aperitivi di mezza stagione e le cene più sfiziose. Come resistere a un buon Chianti nel bicchiere? Provate quello del Barone Ricasoli - tra le novità di cui andiamo orgogliosi - per assaggiare un po’ di storia della Toscana vinicola e non solo. Il “Barone di ferro”, Bettino Ricasoli, ha infatti compiuto una vera rivoluzione qualitativa nelle cantine del castello di Brolio, dove appena ventenne comincia a fare ricerche e sperimentazioni per produrre vini capaci di rivaleggiare con quelli francesi. “Qui si fa la Toscana o si muore!”, verrebbe da dire, parafrasando la nota esclamazione risorgimentale (Ricasoli è Primo Ministro nell’Italia unita del dopo Cavour). In effetti l’apporto tecnologico e culturale di Ricasoli ha segnato sia lo stile del territorio, che il lancio dei suoi vini (e di quelli toscani) sui mercati internazionali, consacrandoli definitivamente (se vuoi saperne di più vai con un click alla “Tannico curiosità”). Dievole è l’altra chicca imperdibile, novità del nostro catalogo, che vi consigliamo oggi. I suoi Chianti parlano il toscano antico del 1090, mantenendo intatti - quasi mille anni dopo - quella tradizione e la sapienza della terra, che si esprimono integralmente nel calice. Dievole significa “Dio vuole”, una vallata a pochi chilometri da Siena, dove è inerpicata questa splendida tenuta. Paradisiaca, integrale e vera come i suoi vini. Le meraviglie della Toscana non finiscono qui, a voi il piacere di scoprirle tutte. Tannico curiosità: forse non sapete che il Barone Ricasoli entra a far parte dell’Accademia dei Georgofili, nella seconda metà dell’Ottocento. Ma di cosa si occupa? Questa storica istituzione fiorentina promuove da 250 anni gli studi di agronomia, selvicoltura e agraria tra studiosi e proprietari agrari. E’ proprio Ricasoli, sul finire dell’Ottocento, a studiare nelle cantine di Brolio gli uvaggi ideali per ottenere un vino moderno e più scorrevole al sorso, rispetto al “Vermiglio” antico, un rosso eccessivamente alcolico e denso. E’ lo stesso Ricasoli “politico”, ministro dell’agricoltura del Regno d’Italia, che arriva ad affermare “la Toscana è la prima regione a produrre rossi da pasto apprezzate dai consumatori”. La sua rivoluzione era compiuta!

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