Bossi Fedrigotti
Bossi Fedrigotti
Dalla prima vendemmia del 1697 a oggi, passando per la grande innovazione del 1961, quando il Conte Federico creò con il Fojaneghe il primo vino di stile bordolese in Italia, la famiglia Bossi Fedrigotti è ormai un simbolo del Trentino.
La passione per la terra delle Dolomiti e i suoi vini è invariata da più di tre secoli.
Con un’estensione di 40 ettari di vigneto, l’Azienda Conti Bossi Fedrigotti è tra le più ampie del Trentino. Le uve tipiche della regione - Marzemino e Teroldego, - convivono con i grandi vitigni internazionali come Merlot o Cabernet. La tradizione enologica trentina viene valorizzata in tutto il mondo grazie all’esperienza di Masi, che dal 2007 accoglie la Tenuta Conti Bossi Fedrigotti nel nucleo delle tenute storiche delle Venezie del Gruppo Masi.
Bossi Fedrigotti
Il Fojaneghe
Il vigneto di Fojaneghe dà vita all’omonimo vino, emblema del casato. È costituito da 18 ha, divisi in ampie terrazze, a un’altitudine di circa 300 metri. Qui, le viti godono di un’ottima esposizione e beneficiano dell’Ora, la brezza del Garda che spira nelle ore calde del pomeriggio.
Il Fojaneghe è frutto dell’intuizione del Conte Federico Bossi Fedrigotti che ha portato per primo in Italia lo stile dei grandi vini di Bordeaux, piantando le uve Merlot e Cabernet e introducendo l’uso della barrique. Il risultato è un vino elegantemente strutturato al palato, con finale lungo e vellutato.
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Il Marzemino Mas'Est
Il tradizionale Marzemino, come si intuisce dal suo nome, viene coltivato nei masi dei Conti Bossi Fedrigotti baciati dal sole del mattino.
Da qui nasce un vino fruttato e fresco, ingentilito da un leggero appassimento.
Bossi Fedrigotti
Il Teroldego Mas'Est
Autoctona per eccellenza, l’uva Teroldego dona un rosso intenso dal profumo di frutti di bosco e vaniglia, rifinito da un leggero appassimento.
Un rosso in cui risaltano territorio e caratteristiche varietali in maniera sorprendente ed evocativa.
Il primo esponente della famiglia Bossi Fedrigotti che si stabilisce in Trentino arriva nel 1434. Circa due secoli e mezzo dopo la prima vendemmia della famiglia inizia a creare una tradizione profondamente radicata nel territorio.
Oggi il vigneto di proprietà è uno dei più estesi della regione e ospita uve tradizionali e internazionali, per uno stile che sposa tipicità e modernità nell’espressione del terroir delle Dolomiti.