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E’ una delle grandi regioni del vino, il Piemonte, terra costellata da vigneti collinari, dove tradizione e innovazione si sono fuse splendidamente negli ultimi cinquant’anni. La selezione di oggi vi porta nelle aree principali del Piemonte, attraversando i vigneti delle Langhe, dell’Astigiano e del Monferrato, fino ad arrivare alle denominazioni del nord della regione. Si tratta di vini che rappresentano la storia e la cultura enoica locale, come nel caso del Dolcetto, una varietà a bacca nera che per anni ha garantito ai viticoltori un’alta resa, grazie alla sua eccezionale resistenza alle malattie. Nel passato il Dolcetto veniva addirittura utilizzato come merce di scambio con le altre regioni, prima fra tutte la Liguria, dalla quale arrivavano l’olio, le acciughe e il sale per preparare la Bagna Cauda, tra i piatti più noti della regione. Un altro vino simbolo del Piemonte è la Barbera, che dai territori del Monferrato si è diffusa in buona parte della regione, grazie alla sua forte vigoria. Considerato in passato un vino rustico, la Barbera deve parte della sua ritrovata fortuna al miglioramento delle tecniche di vinificazione, che ne hanno sviluppato la versatilità e la potenzialità di invecchiamento. Nei territori di Langhe e Roero, infatti, è possibile trovare Barbere che possono regalare grandi emozioni sia in gioventù, che dopo un buon periodo di affinamento. Il nebbiolo, re incontrastato del Piemonte, è il vitigno da cui nascono il Barolo e il Barbaresco, ma che se vinificato nell’omonima denominazione Nebbiolo può garantire un’ottima bevibilità anche in gioventù. Il suo suggestivo nome deriva dalle fitte nebbie che spesso circondano i vigneti piemontesi, anche se un’altra versione ne ricondurrebbe l’etimo al colore biancastro dell’uva, che ricorda la foschia di quelle terre.

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