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Tenuta San Jacopo

A Cavriglia, nell’aretino, incastonato nella bellezza pittoresca della campagna toscana, il nucleo di cantina, case coloniche sparpagliate nell’immediato circondario, la stessa pregevole villa settecentesca e la cappella con abside nelle sue vicinanze che dà il nome all’odierna Tenuta San Jacopo, non hanno sempre goduto dell’attuale cura e vitalità. Ci sono voluti i milanesi fratelli Cattaneo per restituire allo splendore che fu la bellezza del luogo, oggi comprendente circa 130 ettari tra vigneti, oliveti e bosco.
Siamo a cavallo tra il Chianti Classico e il Valdarno, ed è qui dove dal 2002, e con la dovuta gradualità, la valorizzazione di Tenuta San Jacopo è avvenuta con pragmatismo tutto lombardo, cioè all’insegna di un progetto imprenditoriale che trova sostenibilità nell’avvio dell’attività ricettiva agrituristica, e soprattutto nel ripristino della produzione olearia e vinicola. Importanti opere di rinnovamento del parco vigne, che è stato oltreché recuperato da una situazione di generale incuria e degrado, reso - condicio sine qua non di una produzione d’alta qualità - ottimamente drenante; selezione accurata delle barbatelle destinate a impianto e reintegro delle fallanze; uso “gentile” dei legni di prima scelta nei quali i vini affinano nel rispetto dell’integrità d’uve perlopiù coltivate e vinificate secondo disciplinare bio certificato: questi i principali fattori che concorrono a una produzione che ha saputo non solo essere immediatamente allineata al livello medio davvero sfidante della Toscana, ma ha altresì trovato conferma della propria eccellenza nei numerosi e prestigiosi riconoscimenti vinti a livello e nazionale e internazionale. Così come l’olio e le grappe, tutti i vini secchi prodotti si fregiano del marchio “Vegan Ok”, primo in Italia che certifichi l’assenza assoluta di alcunché d’origine animale nelle filiere produttive.
Dal 2013 l’impresa è condotta dal giovanissimo Costantino Cattaneo, che fresco di laurea in design industriale ha scelto di guidare la tenuta vitivinicola di famiglia, scommettendo su un territorio capace di regalare grandi soddisfazioni enologiche. Soddisfazioni che, nel caso di Tenuta San Jacopo, ormai da anni rispondono ai nomi di “Quarto di Luna”, “Costa di Camenata”, “Poggio ai Grilli”, “Orma del Diavolo” e “Capriluis”: vini semplicemente eccellenti.