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Tenuta di Ghizzano

Ghizzano è un piccolo borgo collinare nella zona detta delle Colline Pisane: qui sorge la “Tenuta di Ghizzano”, che conta oggi circa 350 ettari, di cui venti condotti a vigneto, altri venti gestiti a oliveto, 150 destinati a colture cerealicole e altri 150 dedicati a boschi e pioppeti.
La tenuta è di proprietà della famiglia Venerosi Pesciolini, che arrivò a Ghizzano verso la fine del XIV secolo. Vite e olivo furono da subito il cuore dell’attività nei vari poderi che costituiscono l’azienda di oggi. Nasce con l’annata 1985, il “Veneroso”, il primo vino in bottiglia che porta il nome di un antenato dei proprietari, Veneroso Venerosi, che per primo si diede anima e corpo alla campagna. L’azienda è oggi certificata biologica e grazie a un intenso lavoro in vigna basato su basse rese e minimo intervento dell’uomo, ha raggiunto standard qualitativi sbalorditivi che riesce a ripetere anno dopo anno.
“Quando il frutto della terra proviene da un luogo “in armonia con le forze della natura” ha già in sé la potenzialità di essere “eccellente”. Il rispetto della natura, del luogo che ci ospita e delle persone che ci vivono e lavorano. Così nascono i nostri prodotti”: già da queste parole, riprese integralmente dal sito web aziendale, si capisce qual è la filosofia applicata tra i filari, dove ogni scelta agronomica è oculata e attenta, orientata a ottenere uve pregiate e sane. Le viti, per la maggior parte allevate a cordone speronato, sono trattate solo con rame e zolfo a basse concentrazioni, mentre per mantenere limitate le rese per ettaro viene spesso praticata la potatura verde.
Dopo la vendemmia i grappoli arrivano in cantina per essere accuratamente selezionati attraverso gli appositi tavoli di cernita. Successivamente, dopo la pressatura, la fermentazione avviene a opera dei soli lieviti indigeni. L’invecchiamento, infine, è portato avanti al solo scopo di far maturare i vini, esaltandone le caratteristiche varietali e cercando di valorizzare tutto quanto la stagione e il territorio hanno saputo esprimere nel frutto.
Ecco allora che oltre al già citato “Veneroso” abbiamo anche “Nambrot”, “il Ghizzano” e il Passito “San Germano”: etichette che ci raccontano le più belle terre di Pisa se si parla di vino.

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