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Ripanero

Sono quattro i soci fondatori che nel 2014 si sono uniti per dare il via al progetto attualmente rispondente al nome di “Azienda Agricola Ripanero”. Lo scopo principale e l’obiettivo primario con cui è nata la società, è stato sin dall’inizio quello di riunire le uve provenienti dai vigneti di proprietà di ciascun socio, vinificandole al fine di ottenerne un vino che, tanto sul mercato nazionale quanto in quello internazionale, potesse distinguersi per rigore e per assoluta fedeltà verso le peculiarità del territorio, e verso le più semplici, antiche e tradizionali tecniche di vinificazione. Lo scenario è quello del Monte Vulture, vulcano ormai in attivo che si trova nell’area settentrionale della regione Basilicata, nella zona ai confini con la Puglia e la Campania. Qui la leggenda vuole che il “rosso vino di miele”, nel poema di Omero offerto da Ulisse al ciclope Polifemo, fosse proprio l’Aglianico del Vulture. Non a caso è l’aglianico la varietà vitata che, lungo le pendici del grande vulcano, ha trovato il suo habitat naturale. Un habitat in cui si incontrano i sei ettari vitati della cantina Ripanero, ovviamente dominati dalle uve di aglianico. Siamo esattamente nel territorio del comune di Ripacandida, a circa 500 metri di altitudine sul livello del mare: qui, i vigneti della cantina Ripanero sono curati maniacalmente e condotti rispettando al massimo ambiente ed ecosistema, così da arrivare a raccogliere uve di estrema eccellenza. Grappoli che arrivano in cantina solamente dopo una rigida e rigorosa selezione, per poi essere trasformati secondo passaggi produttivi che ne esaltano ogni minima sfumatura. Dalla vigna sino all’imbottigliamento finale, attualmente, tutti gli sforzi sono riuniti nel solo nome del “sanZavino”, Aglianico in purezza nonché primo rosso prodotto da Ripanero. Un’etichetta che nasce da rese per ettaro bassissime, che è figlia di un’attenta lavorazione, e che è frutto della massima esaltazione di genuinità e aderenza territoriale.