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Petilia

Fuggendo dalla malinconica routine quotidiana dei giovani irpini, Roberto e Teresa, alle soglie del XXI secolo, hanno coraggiosamente scelto di andare controcorrente, e di amare incondizionatamente la natura e la propria terra d’origine.
È nata così l’azienda Petilia, che prende il nome da un antico accampamento greco i cui resti sono stati rinvenuti in località Campo Fiorito, in provincia di Avellino, proprio dove è situata la cantina.
I venti ettari vitati su cui l’azienda al momento può contare danno vita a superbe perle enologiche, che nascono seguendo rigide e ferree regole, tra cui la più antica è sempre la stessa: il vino si fa in vigna. Da qui la cura maniacale e quasi ossessiva dei vigneti, cui segue la mano lieve in cantina.
Tra i filari, si cerca costantemente l’equilibrio di ogni pianta, e allo stesso tempo è massimo il rispetto dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità, per cui quelle che si arrivano a vendemmiare annata dopo annata, sono puntualmente uve sane, schiette, ricche e concentrate in ogni più piccola sfumatura. Le uve, appena raccolte, sono subito delicatamente pressate, grazie a moderni macchinari. Ciò permette di ottenere un mosto fiore praticamente perfetto, dove gli aromi varietali sono preservati nella loro intera gamma, mentre sapidità e mineralità vengono messe in risalto. Al calice il risultato è solo uno: l’eccelsa qualità incontra la tipicità, in vini che traggono origine da fatica e sogni puliti, di giovani ormai adulti, che con il sudore della fronte hanno cercato e trovato la pura essenza della vita.
Dal Fiano di Avellino al Greco di Tufo, dalla Falanghina “Hirpos” all’Aglianico “Le Sepaie”, dal Taurasi “450 V” al Rosato di Campania, il risultato è sempre dato da vini che raccontano al meglio l’essenza delle terre d’Irpinia, tenaci e selvatiche, indomite e affascinanti, e in grado di regalare etichette semplicemente favolose.