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Paul Jaboulet Aîné

È da poco meno di due secoli che le colline francesi dell’Hermitage, nella valle del Rodano, custodiscono il segreto di un incontro che ha visto Antoine Jaboulet stabilirsi in quelle terre che segneranno indissolubilmente il suo destino. Era infatti il 1834 quando lo stesso Antoine iniziò a coltivare i propri vigneti, che a forza di duro lavoro, di passione, di fatica e di sudore della fronte, iniziarono a fornirgli vini di qualità eccezionale. Poi, ad Antoine subentrarono i figli Henri e Paul, con quest’ultimo che sarà colui dal quale il Domaine “Paul Jaboulet Aîné” prenderà il nome. Da allora, di generazione in generazione, il domaine è stato gestito dai Jaboulet fino al 2006, anno in cui l’impresa è stata acquistata dalla famiglia Frey, viticoltori di vecchia data nella regione della Champagne, nonché proprietari di Château La Lagune a Bordeaux. Con Caroline Frey, che attualmente oltre a essere la proprietaria è anche la winemaker del domaine, la cantina “Paul Jaboulet Aîné”, che ha mantenuto il suo nome storico, segue un’impostazione ben definita, spiegata direttamente dalle parole della stessa Caroline: “non esiste un grande vino senza grandi uve, per cui al Domaine Paul Jaboulet Aîné la cultura della vite è il cuore della nostra attività. Ogni pianta deve maturare le sue uve nelle migliori condizioni, così da rilasciare al frutto ciò che prende dal terreno. Desiderosi di preservare la qualità dei nostri suoli e la diversità delle nostre terre, dal 2013 seguiamo le norme dell’agricoltura biologica, e grazie agli sforzi per ridurre al minimo il nostro impatto ambientale, abbiamo ottenuto nel 2012 la certificazione ISO 14001. I vini etichettati “Paul Jaboulet Aîné” nascono da uve di alta qualità, lavorate secondo un’attenta vinificazione e maturate con un invecchiamento di grande finezza. Appartenenti alle migliori denominazioni della Valle del Rodano, sono vini che rappresentano la più pura espressione del terroir di provenienza, e che si caratterizzano per il loro equilibrio, per la loro complessità, e per la loro longevità”.