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Paternoster

Non è possibile parlare del Vulture e del suo Aglianico senza citare la più importante delle aziende vitivinicole della Basilicata: Paternoster.
Cantina che conta quasi cento anni di storia, quella di Paternoster è una realtà vitivinicola che ha saputo interpretare il territorio con una chiarezza e con una coerenza uniche. I suoi, poi, sono vini caratterizzati da una personalità sorprendente, squisitamente tradizionali, eleganti e longevi come pochissimi altri vini riescono a essere. Tra questi spicca uno dei più grandi vini del Sud, quel “Don Anselmo” che ha dimostrato tutta la potenza e l’equilibrio dei migliori Aglianico del Vulture di sempre. Non solo però: Paternoster può vantare una linea produttiva che non lascia niente al caso, costituita da una gamma di etichette capace di valorizzare l’aglianico in ogni sua forma, e di esaltare il Vulture in ogni più piccola sfumatura.
Estesa su una superficie vitata di circa venti ettari, suddivisi in vari appezzamenti situati tutt’intorno all’agro di Barile, comune della provincia di Potenza, l’azienda coltiva le proprie viti nel pieno rispetto di ambiente, natura ed ecosistema. Oltre all’aglianico, che è la varietà vitata più diffusa tra i filari di proprietà, sono coltivate anche uve di moscato e fiano. Grappoli che in cantina sono interpretati usando le più moderne e avanzate tecnologie enologiche, impiegate sempre nel massimo rispetto delle più antiche tradizioni territoriali.
Sfruttando spazi progettati in maniera razionale ed estremamente funzionale, nascono in questo modo etichette che, oltre a rispondere a nomi come quello già citato di “Don Anselmo”, sono ricordati con appellativi quali “Calibro”, “Rotondo” e “Synthesi”, per citarne solo alcuni. Vini, quelli che escono dalla cantina di Contrada Valle del Titolo, davvero di raro fascino, caldi e meravigliosamente austeri, tutti nati da un’agricoltura biologica certificata, e in grado di rispecchiare fedelmente come pochi altri il territorio da cui provengono.