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Palazzone

“…il podere del Palazzone sonno some undici et canne quattrocentoquarantanove et la vigna in detto luoco sonno quartenghi due et canne cinquantaquattro…”: così si trova scritto nel catasto del 1591 dell’Opera del Duomo di Orvieto. Nel corso dei secoli, però, il podere Palazzone è stato progressivamente abbandonato, fino al 1969, quando fu acquistato dai coniugi Dubini-Locatelli. Da quel momento è iniziata la ristrutturazione degli edifici e, nel contempo, sono stati impiantati ben 25 ettari di vigneto su terreni di origine sedimentaria e argillosa.

Le rocce di questi luoghi sono fatte di argilla, limo e sabbia; quasi tre milioni di anni fa c’era un fondale marino su cui nel tempo si sono accumulati sedimenti. Il terreno è come un puzzle che solo l'amore e l'esperienza riescono a coltivare nel modo migliore. Il 1982 è stato l’anno della prima vendemmia, mentre nel 1988 è stata costruita la nuova cantina, adatta a vinificare tutte le uve raccolte e a commercializzare i vini prodotti.
Oggi Palazzone è una delle realtà vitivinicole più significative dell’Umbria. Rispettando la tradizione dei vini orvietani nella composizione dell’uvaggio: Grechetto, più immediato e fragrante, e procanico, più serio e minerale, rispettando le uve autoctone e mettendo passione e attenzione in tutti i passaggi produttivi. Grechetto e procanico sono i vitigni di punta dell’azienda, ma ci sono anche verdello e malvasia a completare l’uvaggio. Non mancano le sperimentazioni con vitigni internazionali come sauvignon per i muffati e viognier. Vengono vinificate anche uve rosse come sangiovese, merlot e cabernet sauvignon.

L'Azienda agricola Palazzone ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, e da qualche anno ha affiancato alla normale produzione un progetto: “Musco” per fare un vino come veniva fatto. Così in un pezzo di vigna sul filare si sono messi insieme il procanico, il verdello e la malvasia come era usanza, perché fosse già presente l’impronta dell’uvaggio. È stato riattivato il vecchio torchio a mano e con l'aiuto di un bottaio si sono scelte le tavole di castagno per ricostruire le botti. Di Sicuro è un'Azienda che con cognizione di causa guarda sia al futuro che al passato.

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