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Le Filigare

Agriturismo e azienda vitivinicola insieme, “Le Filigare” prende il nome dall’omonima collina su cui si trova, situata nel cuore del Chianti tra Firenze e Siena. Arroccata su una posizione dominante, la cantina ha un passato storico prestigioso, per cui già nel XVIII secolo - nel 1716 per l’esattezza - era stata inclusa dal Gran Duca di Toscana nella zona di produzione di quello che ai tempi era definito come il “vero vino Chianti”. Una storia importante, che vede anche l’attuale agriturismo ospitare, sul finire del 1800, personaggi del calibro di Papa Pio IX, invitato dall’Arciduca di Toscana a trascorrere le proprie vacanze proprio a “Le Filigare”, dove il Pontefice avrebbe potuto rilassarsi assaporando deliziosi vini e gustando del buon cibo, tutto contornato da una splendida cornice. Oggi la tradizione continua, per cui il “buon vino” e il “vero vino Chianti” sono ancora prodotti dalla cantina di Barberino Val d’Elsa. Gli ettari vitati sono circa dieci, e disposti a un’altitudine che varia tra i 400 e i 500 metri sul livello del mare. Su terreni prevalentemente arenari, in un microclima particolarmente vocato per la coltivazione della vite, sono impiantati filari che si snodano lungo dolci pendii collinari esposti a sud, riparati da una densa area boschiva situata nella zona settentrionale. In vigna, il sangiovese ha un’ampia predominanza, arrivando a coprire circa il 90% dell’estensione vitata, completata per il restante 10% da uve di cabernet sauvignon, merlot e syrah. In cantina, la filosofia aziendale è la stessa adottata tra i filari: produrre quantità limitate inseguendo nel contempo il più alto livello qualitativo possibile. Con una produzione che si attesta su una media di 50mila bottiglie annue, quelle che escono dalla cantina “Le Filigare” sono vini tutti altamente espressivi del terroir da cui provengono. Dal Chianti al Chianti Classico, fino al SuperTuscan e al Vinsanto, passando per la Grappa e per il Brandy, sono etichette, quelle su cui campeggia il nome “Le Filigare”, da apprezzare in ogni loro più piccola sfumatura, ricordando che arrivano da una terra storicamente vocata alla coltivazione della vite e alla produzione di vino.