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Isole e Olena

Se volessimo provare a fare un elenco di quelle che sono le cantine che nel corso degli ultimi decenni hanno elevato il Chianti Classico al rango di grandissimo territorio del vino italiano, non potremmo evitare di parlare di Isole e Olena. Il lavoro portato avanti nel corso di tutto questo tempo da Paolo De Marchi non ha infatti eguali, non solo per la qualità di tutti i suoi vini, ma anche e soprattutto per la loro straordinaria aderenza territoriale.
Una storia che inizia in Piemonte e che continua in Toscana, con l'acquisto della tenuta all'inizio degli anni ottanta. Un percorso perfettamente esemplificato da vini che ricalcano mirabilmente tradizione e modernità, dal Chianti Classico al grande “Cepparello”, uno dei più rappresentativi Sangiovese di Toscana, dal Syrah al Cabernet Sauvignon della celebratissima ""Collezione De Marchi"".
Attualmente la superficie vitata di proprietà arriva a coprire 56 ettari, che annualmente si traducono in una produzione media che arriva a toccare le 200mila bottiglie. I vari appezzamenti, situati a circa 400 metri di altitudine sul livello del mare, sono alternati da zone boschive, ma soprattutto sono caratterizzati da terreni a composizione mista, particolarmente vocati per la coltivazione della vite. Tra i filari, le piante sono allevate nel massimo rispetto di quello che è l’equilibrio di ambiente, natura ed ecosistema, per cui arrivano a produrre uve ricche, pregiate e concentrate in ogni loro sfumatura organolettica.
In cantina, i grappoli sono interpretati sempre nel segno della territorialità e della tradizione, allo scopo di esaltare e valorizzare al massimo tutte le peculiarità intrinseche delle uve. Sia che si tratti di vitigni autoctoni che di internazionali, l’obbiettivo rimane per entrambi quello di arrivare a proporre livelli qualitativi altissimi, e in questo Paolo De Marchi è semplicemente un maestro. Vini che parlano di eccellenza straordinaria: vini come altri è difficile incontrare.