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Il Moralizzatore

“I nostri vini sono l’espressione compiuta del territorio che coltiviamo. La nostra più grande aspirazione è sempre stata quella di cercare di trasferire il carattere del nostro territorio dentro a ogni bottiglia”: sono queste le parole pronunciate direttamente da Andrea Dalla Grana ed Enrico Frisone, che meglio di qualsiasi altra introduzione scritta ci accompagnano alla scoperta della loro realtà vitivinicola de “Il Moralizzatore”.
Siamo tra i pendii delle colline vicentine, ed è qui dove, per l’appunto Andrea ed Enrico, accomunati dal forte desiderio di produrre vini naturali e di ottima qualità allo stesso tempo, conducono dal 2010 la loro attività vitivinicola, inseguendo sempre in ogni bottiglia la più vera espressione del territorio e della natura.
Tutto è iniziato partendo dall’affitto di tre ettari di vigna, in parte situati a Mason Vicentino e impiantati a cabernet sauvignon, e in parte collocati a Faro Vicentino, dove invece si coltivano merlot, pinot nero e alcune varietà di uve autoctone, tra cui vespaiola e groppello.
Il lavoro tra i filari è svolto in maniera meticolosa e rigorosamente manuale, e risponde alle norme dell’agricoltura biologica, per cui in vigna sono banditi pesticidi e sostante chimiche, e si fa ricorso solo ed esclusivamente all’utilizzo di rame e zolfo.
Nel massimo rispetto di ambiente, ecosistema e biodiversità, si arrivano così a raccogliere uve sane, schiette e pregiate, concentrate in ogni più piccola sfumatura organolettica.
In cantina, la filosofia perseguita non è molto distante da quella applicata tra i filari, per cui continua a essere sempre massimo il rispetto per la materia prima e per la natura, e partendo dal selezionare solo i migliori grappoli, si passa alla diraspatura manuale e alla pigiatura, per poi dare il via alle fermentazioni sempre a opera dei soli lieviti indigeni. L’invecchiamento, da ultimo, è eseguito sempre in legni usati, per mai coprire l’essenza del terroir.
Il risultato di tutto è dato da vini come il “Vespaiò”, il “Cabernere” e il “Cabaret Rosé”: bottiglie che vi ricorderanno come si faceva il vino una volta, ascoltano la natura e seguendo il ritmo delle stagioni.