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Fontanavecchia

Con coraggio contadino e incondizionata dedizione, Orazio e Libero Rillo coltivano i propri vigneti, che sono ben esposti e appollaiati su una silenziosa collina del beneventano. Siamo per la precisione nel territorio del comune di Torrecuso, ed è qui che si trovano i diciotto ettari vitati che rispondo al nome di “Fontanavecchia”, cantina ormai storica e di lunga tradizione, appartenente al panorama vitivinicolo del Sannio.
Nata nel penultimo decennio del secolo scorso, nel 1980 per l’esattezza, l’azienda Fontanavecchia da sempre segue in maniera certosina ogni passaggio produttivo, tanto in vigna quanto in cantina, così da arrivare a proporre una gamma di etichette che primeggia tra le migliori eccellenze regionali. Tra i filari, regnano incontrastate le varietà vitate autoctone, per cui si incontrano viti di falanghina, coda di volpe, aglianico, fiano, piedirosso e greco. Su terreni di natura prevalentemente argillosa, le viti sono allevate a guyot, e sono curate con rigore e meticolosità, rispettando al massimo quello che è l’equilibrio dell’ambiente, dell’ecosistema e della natura. In cantina, non molto diversa è la filosofia, per cui nel segno delle più antiche e radicate tradizioni locali, la uve vengono lavorate e interpretate tenendo ben presente quello che è l’obiettivo principale, volto a esaltare e valorizzare ciò che la stagione e il territorio sono stati in grado di esprimere nel frutto.
Il risultato di tutto ciò è dato da etichette che rispondono a nomi come “Facetus”, “Vigna Cataratte”, “Orazio”, “Grave Mora”, “Nudo Eroico” e “Principe Lotaro”. Dall’Aglianico del Taburno al Piedirosso, dal Fiano al Greco, dalla Falanghina del Taburno per finire con gli Spumanti, i Rosati e le Grappe, sono tutte bottiglie, quelle di Fontanavecchia, che si dimostrano precise e puntuali, capaci di coinvolgere il naso con complessi bouquet olfattivi, e in grado di conquistare il palato grazie a una importante e pregevole tensione gustativa.