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Ezio Cerruti

“Da ragazzo vedevo i vitivinicoltori della mia zona fare il vino in modi molto distanti da me. Sono andato all’università abbandonando quel mondo contadino da cui venivo. Poi ho conosciuto persone che mi hanno mostrato un altro modo di fare il vino. Ecco che sono tornato alla mia terra e ai miei vigneti, dal 1996 al 2001 con una cooperativa, e poi da solo con il mio Passito”.
Con queste parole si presenta Ezio Cerruti, oggi titolare di una piccola azienda agricola che si estende per circa sette ettari in Piemonte, al confine tra il Monferrato e le Langhe: è questa la zona che, per eccellenza, è fortemente vocata alla coltivazione del moscato bianco.
A seguito di continue sperimentazioni e di una profonda conoscenza della terra e dei propri vigneti, nasce ben presto il “Sol”, il Passito di Ezio Cerruti.
Da lì nacque la scelta di dedicare il suo lavoro e la sua produzione esclusivamente al vitigno del moscato bianco, eleggendolo re indiscusso ed esaltandolo in etichette d’eccellenza. Fa vino naturale, Ezio Cerruti, ed è profondamente convinto che il vino possa e debba parlare da sé. Un vero cultore della vite, della terra e del vino, quel suo vino denso di personalità suadente, eppure così dirompente.
Nelle sue vigne, collocate mediamente a un’altitudine di circa 400 metri sul livello del mare, è bandito l’uso di erbicidi e di prodotti sistemici, in favore di rame e zolfo. Bassissime concentrazioni di solforosa nei suoi vini completano il quadro di una produzione attenta alla salute del consumatore e dell’ambiente.
La produzione di questa delizia per il palato si limita a poche migliaia di bottiglie e, solo in annate particolari, ci regala anche qualche centinaio di bottiglie di Passito Botritizzato. Una chicca nella chicca insomma: uno di quei vezzi di cui il buon degustatore fa fatica a privarsi.