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Château Nairac

Era il 1777 l’anno in cui Elysee Nairac acquistò lo Château che da allora in poi porterà il suo nome. Siamo nella regione di Bordeaux, ed esattamente nel territorio che rientra sotto l’appellation di Barsac: è qui che si incontra Château Nairac, dopo essere appartenuto a Elysee Nairac, passato nelle mani di Bernard Capdeville nella metà del XIX secolo. Dopo essere stata per un lungo periodo di tempo un tutt’uno con lo Château Broustet, la tenuta ha affrontato nel corso degli anni numerose vicissitudini: dopo la morte di Bernard Capdeville, sui vigneti dello Château Nairac si è abbattuta un’epidemia di fillossera che li ha distrutti completamente, per cui sono stati reimpiantati con varietà vitate adatte alla produzione di Vin Rouge di Bordeaux. Successivamente, numerosi altri sono stati i passaggi proprietari, durante i quali l’azienda è stata anche sull’orlo del baratro, fin quando non è arrivato l’americano Tom Heeter, che ha acquistato la tenuta nel 1971. Da allora in poi è cambiata totalmente la rotta, e si è dato il via alla produzione di vini dolci degni della più alta eccellenza di Sauternes e di Barsac. Gestito attualmente da Nicolas Heeter, Château Nairac può contare al momento su una superficie vitata che sfiora i 17 ettari complessivi. Su terreni ricchi di ghiaia, calcare e argilla, crescono viti di sémillon, sauvignon blanc e muscadelle, che arrivano a toccare i trent’anni d’età e che soprattutto sono allevate nel pieno rispetto di ambiente ed ecosistema. Piante che regalano uve schiette e pregiate, le quali in cantina vengono interpretate rispettando precisi passaggi produttivi: la vinificazione è svolta in botti di rovere francese, e l’invecchiamento si protrae, sempre in botti di rovere, per almeno trenta mesi prima dell’imbottigliamento. Con una produzione annua che sfiora le 5mila bottiglie, quelli etichettati “Château Nairac” sono vini dolci complessi e aromatici, armonici e bilanciati alla perfezione in ogni loro più piccola sfumatura.