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Château du Tariquet

La storia del castello di Tariquet risale alla fine dell’Ottocento, quando Artaud, partito dalla Francia alla volta dell’America per tentar fortuna, decise di tornare nella sua terra natale, di cui aveva nostalgia. Insieme al figlio Jean Pierre mise insieme i soldi per acquistare la dimora di Tariquet, dove erano rimasti solo sette ettari di vigneto, a causa della fillossera che l’aveva distrutto. Jean Pierre, che nel frattempo era rimasto in America, riapprodò nel Vecchio Continente per impugnare le armi e difendere il suo paese natio - la Francia - in occasione della Prima Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto, lo stesso Jean Pierre, gravemente ferito e con una forte amnesia, decise, in accordo con la moglie Pauline, di lasciare definitivamente gli Stati Uniti d’America per ritornare in Francia. I due si trasferirono quindi a Château du Tariquet, e il loro ritorno fu salutato dall’arrivo della loro piccola figlia Hélène. Mentre nasceva Hélène, un’altra storia andava avanti al di là dei Pirenei, dove Pierre Gassa venne al mondo da genitori spagnoli. Pierre, dopo aver svolto il servizio militare, si fermò a Bordeaux dove trovò lavoro. Successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale fu fatto prigioniero, ma fortunatamente riuscì a evadere e riuscì allo stesso tempo raggiungere Eauze, dove incontrò Hélène. Pierre ed Hélène si sposarono e in poco tempo si misero d’impegno per restituire la vocazione viticola a Château du Tariquet, e insieme ai loro quattro figli iniziarono a produrre Bas-Armagnac e vini bianchi.
Una storia, quella di Château du Tariquet, che sembra davvero uscita dal libro delle favole, ma che invece è reale e continua ancora oggi, con un futuro ancora tutto da scrivere, perché i nipoti di Pierre ed Hélène, Armin e Rémy, presto impugneranno anche loro la penna per raccontare il proprio capitolo, parlando ancora di vino, viti ed enologia.

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