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Chassenay d'Arce

Incastonata tra Île de France, Lorena e Borgogna, nella parte nord-est della Francia, la Champagne racchiude nel suo stesso nome un simbolo di prestigio e lusso. La viticoltura nella Champagne risale ai Greci prima e poi ai Romani. Il vero sviluppo nella produzione di vini fermi fu però favorito prevalentemente dagli ordini religiosi, nel X secolo. La paternità della nascita del vero vino spumante è invece attribuita a Dom Pérignon, monaco benedettino dell’Abbazia d’Hautvillers, a Épernay, il quale introdusse per la prima volta l’utilizzo della bottiglia in vetro e del tappo in sughero: questo sistema consentì di supportare una pressione più elevata e quindi produrre dei vini con abbondante effervescenza. Tra le tante e diverse realtà produttive che troviamo in questa interessante area vitivinicola, un posto interessante è ricoperto dalla maison Chassenay d'Arce, fondata a Ville-sur-Arce nel 1956 da cinque pionieri appassionati di bollicine. La regione vinicola che circonda la cantina, copre 315 ettari e 12 villaggi nel cuore della Côte des Bar, lungo il fiume Arce. Oggi la cantina, strutturata sotto forma di cooperativa, conta circa 130 famiglie riunite assieme, e ben tre generazioni di viticoltori. Lo spirito della maison, sia in vigna sia in cantina, è una perfetta combinazione di tradizioni familiari, spirito del terroir e standard elevati, condivisi da tutti i viticoltori, per assicurare la produzione di champagne solo della migliore qualità. A questo, si aggiunga che Chassenay d’Arce è la prima maison di Champagne ad essere certificata come “Viticoltura Sostenibile”. Tale certificazione, verificata da AFNOR, associazione di standardizzazione francese indipendente, ogni 18 mesi, si basa sullo standard “ISO 26000”, riferimento internazionale riconosciuto da più di 100 paesi per lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale delle imprese. Un valore aggiunto che fa apprezzare ancora maggiormente ogni etichetta prodotta, dalla “Cuvée Première” al Blanc de Blancs, arrivando al “Confidences ” 2009 e alla “Cuvée Origine”.