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Barone Ricasoli

Storia, tradizione e prestigio: ecco le parole che potrebbero riassumere lo sviluppo dell’azienda Barone Ricasoli, realtà che, secondo la prestigiosa rivista americana “Family Business”, testata che si occupa di analizzare le imprese a conduzione famigliare, è una fra le cantine più antiche del mondo, senza dubbio la prima all’interno del panorama del vino italiano. Il nome dei Ricasoli è infatti legato al mondo della viticoltura sin dal lontano 1141, anno in cui il Castello di Brolio, situato a Gaiole in Chianti, divenne di proprietà della famiglia. Col passare dei secoli, già all’inizio del ‘600 si hanno testimonianze delle esportazioni effettuate verso Olanda e Inghilterra, mentre agli inizi del ‘900 le bottiglie iniziarono i primi viaggi verso Cina, Sudafrica, Costa Rica e Afriche Britanniche. La storia dell’azienda è indissolubilmente legata a un personaggio in particolare, creatore di uno dei prodotti della Toscana che oggi riscuote più successo in tutto il mondo, il Chianti: si tratta del Barone Bettino Ricasoli, che, intorno al 1830, iniziò le sperimentazioni di un vino che, nella sua mente, doveva essere in grado di reggere il confronto con i grandi cugini francesi. Dopo circa 30 anni di tentativi, Bettino identificò la formula “magica” che diede vita al Chianti, evidenziando il ruolo fondamentale dell’uva sangiovese abbinata ad altri vitigni autoctoni a bacca rossa, come canaiolo e malvasia. Oggi l’azienda, guidata da Francesco Ricasoli, pronipote di Bettino, è la più grande del terroir del Chianti Classico, con circa 1200 ettari di proprietà di cui 235 sono coltivati con diverse tipologie di vitigni, sia autoctoni che internazionali. Ogni anno la produzione si attesta intorno ai 2 milioni di bottiglie, dove il sangiovese recita una parte fondamentale in quasi tutte le etichette, affiancato a volte da cabernet sauvignon, petit verdot, cabernet franc e merlot, per realizzare prodotti unici e identitari, che rappresentano nel mondo la storia del vero vino italiano di qualità.